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DIARIO

ll blog del Dott. Egidio Riggio e le numerose interviste sugli innovativi interventi di chirurgia plastica rilasciate dal chirurgo


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Aprile 24, 2022 NewsSeno

Il dott. Egidio Riggio ha illustrato al congresso nazionale AICPE la tecnica di riduzione e lifting del seno che negli ultimi dieci anni gli ha consentito di ottenere ottimi risultati, riducendo le complicazioni e rispettando forma e funzione della mammella, elemento molto importante specialmente per le donne che vorrebbero ancora avere gravidanze con allattamenti dopo chirurgia plastica.


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Aprile 22, 2022 NewsSeno

Il dott. Egidio Riggio apre da chairman la prima sessione su Mastoplastica additiva / Breast Augmentation con relatori provenienti da Europa e America a discutere delle migliori tecniche di chirurgia plastica del seno.  L’intervento del dott. Riggio ha affrontato un tema cruciale del progetto di ogni aumento del seno con protesi ,  il “solco inframammario”, per ridurre al minimo i rischi di complicanze correlate e per aver successo duraturo nel risultato estetico finale.


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Aprile 14, 2022 Rassegna Stampa

Definita neoformazione cutanea è la crescita di un’alterazione sulla pelle, in superficie o in profondità nei tessuti molli.

Dove possono comparire questi tumori e quando vanno rimossi chirurgicamente da uno specialista in chirurgia plastica.

I tumori cutanei benigni: perché insorgono e le conseguenze

La formazione dei tumori della pelle è dovuta ad una crescita eccessiva di cellule, non compromettono tessuti e/o l’organismo.

A differenza delle cellule cancerogene (che danno origine ai tumori maligni) queste creano masse delimitate (che non cambiano nella forma e nei margini in modo irregolare e imprevedibile a volte) né si diffondono in altre parti del corpo (producendo metastasi come per i tumori maligni).

Per tumori dei tessuti molli si intendono quelle escrescenze benigne che si presentano sull’epidermide, derma o ipoderma (gli strati che compongono la cute).

I tumori benigni non devono destare preoccupazione nel paziente poiché non sono aggressivi e non comportano problematiche cliniche, se non quelle estetiche o al massimo funzionali (nel caso in cui limitano delle attività fisiologiche, come una lesione alla palpebra che ostruisce il campo visivo o delle labbra che può deformarne la forma).

Può capitare che questi tumori benigni provochino dolore in determinate posture, o possono causare sanguinamento o disagi. come nel caso di nevi di grandi dimensioni.

Si definiscono neoformazioni a volte dai vari colori (pigmentate) ed in rilievo che spesso non evolvono o presentano rischi.

Questi possono essere asportati da un chirurgo plastico in regime ambulatoriale.

Bisogna tener sempre distinti i tumori benigni dai nei melanocitari, propriamente detti nevi. Questi sono classificati a parte. Possono essere presenti dalla nascita o crescere a qualsiasi età. Sono nevi composti, dermici oppure giunzionali. Sono questi ultimi quelli da tenere osservati perché, fortunatamente solo in alcuni soggetti, possono degenerare in un melanoma in situ o, peggio, invasivo. Esistono altri nevi particolari ma di più raro riscontro.

Le varie tipologie di tumori benigni della cute

Tra le varie formazioni cutanee vi sono:

  • gli angiomi , sono delle lesioni benigne, che hanno origine dal tessuto vascolare, definita appunto neoformazione vascolare benigna o neoplasia benigna di origine mesodermica, un tumore fatto quindi di vasi sanguigni.

Questi vasi formano degli accumuli dal colore rosso, si presentano sulla pelle.

Questi possono comparire nei neonati (per poi scomparire dopo alcuni anni) o presentarsi come “nei rossi” in pazienti adulti in ogni punto del corpo.  Quelli presenti alla nascita sono da considerare malformazioni congenite.

Gli angiomi sono i più frequenti a carico dei tessuti molli sottocutanei, insorgono per cause genetiche come detto ma a volte si producono durante la gravidanza e frequentemente si riducono spontaneamente dopo il termine della gravidanza e sono indotti dalla stimolazione ormonale della donna.

  • lipomi sono delle “palline” contenenti grasso, causati da un eccessivo sviluppo delle cellule lipidiche che vengono circondate da capsule fibrose e non. Questi non danno sintomi ma, lasciati crescere,  sono spesso di grandi dimensioni, quindi antiestetici.

E’ un tumore benigno del tessuto adiposo, un accumulo di grasso che si sviluppa sotto la pelle o sotto la fascia e può variare di dimensioni da 1 a 15-20 cm.

Possono insorgere in varie parti del corpo e possono causare disturbi da compressione

  • Cheratosi o verruche seborroiche, si manifestano con chiazze circolari sulla pelle, a volte ovali di colore giallo-brunastro o marrone. Sono di piccole dimensioni, iniziano come delle lesioni piane (macule) che si inspessiscono in lesioni più in rilievo causando a volte possono causare prurito o sanguinamento.

E’ una condizione diffusa in età avanzata (dopo i 50 anni), la loro insorgenza è dovuta dalla proliferazione di cellule dell’epidermide, dalla familiarità e alcune tipologie di verruche seborroiche possono insorgere per l’esposizione prolungata ai raggi UV.

Non hanno una causa infettiva, non sono contagiose né trasmissibili. Può esserci una certa predisposizione familiare. Vanno distinti dai nevi verrucosi e dalle verruche volgari che hanno altra origine e caratteristiche.

  • Cheratosi solari o attiniche, si manifestano con chiazze circolari sulla pelle ma diversamente dalle seborroiche, si presentano inizialmente piane, di piccole dimensioni, ma con superficie ruvida e arrossata; successivamente possono presentarsi con squame di colore biancastro o con croste di colore bruno-rossastro. Queste lesioni restano piane e crescono molto lentamente. Alcune possono regredire aiutate dall’uso di creme specifiche e dalla protezione totale dai raggi solari mentre più della metà possono degenerare in carcinomi cutanei maligni, più spesso carcinomi squamo-cellulari in situ, non invasivi, e meno frequentemente invasivi, seppure a malignità ridotta rispetto ad altre neoplasie. Per tal motivo sono definite lesioni precancerose. Qui conta molta la prevenzione come per i nei.

La diagnosi di tumore cutaneo e la loro rimozione

A prescindere dalla loro natura, non bisogna mai sottovalutare i cambiamenti cutanei sul nostro corpo, affidandosi a medici preparati nel settore, che si preoccupano della salute della nostra pelle quali sono i dermatologi e i chirurghi plastici.

Lo specialista in chirurgia plastica ed estetica è una figura professionale che può aiutare il paziente che presenta neoformazioni benigne e vuole eliminarle. Diffidate dalle valutazioni di un chirurgo estetico che non si sia formato e abbia la specializzazione in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica o da chi mette in evidenza discutibili master in chirurgia plastica o estetica che non hanno nulla a che vedere con le specializzazioni.

Il medico si avvale per effettuare la diagnosi, sul tipo di tumore, sia dell’esperienza visiva che palpatoria, in altri casi specifici di ecografie.

L’ecografia è indicata per queste neoformazioni sottocutanee (cisti, lipomi, linfonodi etc.), in casi dubbi un bravo medico può consigliare al paziente di effettuare una biopsia.

Il paziente deve prestare attenzione con il passare del tempo della modificazione o comparsa di questi tumori.

I tumori cutanei benigni non richiedono trattamento, ma dopo un’accurata diagnosi il medico può valutare di eliminarli perché possano degenerare o per una scelta puramente estetica del paziente.

L’asportazione dei tumori benigni viene eseguita  attraverso un piccolo intervento, avviene in anestesia locale attraverso un’incisione e può durare dai 10 ai 30 minuti, è possibile che i punti possano rilasciare una cicatrice se la rimozione del tumore è più profonda.

Due altre tipologie di rimozione sono:

  • l’asportazione tangenziale (shaving), è rapida ed indolore, non richiede punti di sutura e non lascia cicatrici chirurgiche, il campione viene sempre sottoposto ad esame istologico.
  • La rimozione con laser avviene attraverso la vaporizzazione della formazione cutanea ed è sicura, indolore e veloce ma non consente l’esame istologico a scopo diagnostico e quindi non è consigliata in neoformazioni dubbio o sospette.

Per alcune tipologie di neoformazioni quali cheratosi seborroiche, dermatofibromi, nevi dermici, nevi verrucosi, la seconda tipologia di trattamento, la tecnica dello shaving, è la più adatta.

I chirurghi plastici sono degli specialisti nel settore della chirurgia cutanea, sono in grado di garantire interventi rapidi, dall’elevata radicalità, sicuri e con sempre meno cicatrici laddove possibile.

 


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Aprile 1, 2022 NewsSeno

Una nuova conferma per la tecnica di mastoplastica additiva, Vertical Plane, messa a punto dal dott. Egidio Riggio, da alcun anni. Se ne è parlato al congresso internazionale delle Società Europee di chirurgia plastica estetica (EASAPS, ESAPS) che ha visto i migliori chirurghi plastici di tutta Europa confrontarsi. Il dott. Riggio ha esposto ai colleghi i vantaggi di una tecnica sicura, affidabile, con minori rischi e ripresa veloce nel postoperatorio che la Vertical plane, fra le tecniche retropettorali e dual plane, offre.


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Marzo 19, 2022 Rassegna Stampa

Ringiovanire lo sguardo, eliminando quei difetti che lo rendono spento e affaticato compromettendo l’intera visione del volto, oggi è una delle richieste più diffuse dai pazienti.

Blefaroplastica cantoplastica, cantopessi, correzione ptosi della palpebra superiore e correzione del sopracciglio sono gli interventi di chirurgia estetica dello sguardo.

Ognuno con un fine ben preciso.

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi:  blefaroplastica e ptosi palpebrale

La blefaroplastica è la chirurgia delle palpebre per eccellenza, punta a rimodellare le palpebre   che risultano cadenti, per apparire più giovani e seducenti.

Le modifiche da apportare con la procedura di blefaroplastica sia che riguardi la palpebra superiore che inferiore sono:

  • la rimozione della pelle in eccesso
  • la rimozione del grasso in eccesso

La blefaroplastica si differenzia dalla ptosi palpebrale superiore.

La ptosi palpebrale interessa esclusivamente la palpebra superiore. Il termine ptosi che deriva dal greco vuol dire caduta, discesa, abbassamento. Generalmente è la pelle in eccesso, pesante, che ricade oltre il bordo superiore della palpebra superiore ed è dovuta all’invecchiamento e rilassamento precoce dei tessuti.

Differentemente esiste una altra condizione, patologica, che è la ptosi della palpebra dovuta ad un difetto del muscolo che eleva la palpebra.

In questo caso, da un occhio o da entrambi, il bordo della palpebra superiore è più basso del normale fino a raggiungere la pupilla e arrecare fastidio alla vista allorquando la palpebra non si eleva in modo completo. Questa condizione può essere presente sin dalla nascita ma anche apparire nel corso della vita.

Altra condizione possibile per diverse cause è il lagoftalmo, l’ectropion. Questa condizione accade col tempo per diverse ragioni ed è qui il bordo della palpebra inferiore a cedere, a staccarsi e abbassarsi rispetto al profilo oculare e determinare una maggiore apertura della fessura oculare,  propriamente chiamata lagoftalmo.

Questo difetto espone la sclera e l’occhio ad una maggiore secchezza oltre che apparire esteticamente  poco gradevole.

In sintesi, le palpebre risultano cadenti, questo avviene per svariate cause, tra cui:

  • l’invecchiamento (i muscoli delle palpebre si  indeboliscono, i setti perdono la loro tensione, la pelle perdo tono e elasticità)
  • difetti congeniti o cromosomici
  • lo sviluppo improprio del muscolo elevatore della palpebra superiore

Le tecniche chirurgiche in questo settore risolvono le suddette problematiche in maniera efficace e definitiva.

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi: la Cantoplastica

La Cantoplastica è la tecnica di chirurgia plastica utilizzata per riposizionare il canto laterale o canthal tilt (la parte dell’angolo esterno dell’occhio), punto in cui le palpebre superiori si uniscono a quelle inferiori.

Il risultato della cantoplastica è quello di ottenere uno sguardo con l’angolo laterale dell’occhio più stirato e far apparire l’occhio mento tondo.

Gli occhi saranno inclinati verso l’alto e più allungati verso le tempie  con  un aspetto simile a quello di un gatto o occhi a mandorla ma, per carità, senza esagerare..

L’intervento si esegue in base ad alcune caratteristiche quali:

  • il sesso ( se uomo o donna)
  • la morfologia e le proporzione del volto
  • le esigenze del paziente stesso.

E’ una procedura efficace nel correggere difetti estetici, utile quando nella regione perioculare dell’occhio si perde espressività e ne consegue un volto spento.

Procedura utile anche per ridurre :

  • l’effetto della palpebra cadente (ptosi)
  • correggere una malposizione della palpebra
  • correggere un intervento di blefaroplastica

In cosa consiste l’intervento chirurgico?

La procedura avviene in anestesia locale o sedazione endovenosa, della durata di un’ora circa.

Il chirurgo estetico traccia dei punti con il pennarello sull’occhio, dove avviene poi l’incisione.

Il chirurgo incide nell’angolo esterno dell’occhio, zona in cui l’incisione sarà nascosta dalle pieghe cutanee, per ridurne la visibilità.

L’operazione interessa il tendine cantale inferiore, questo viene:

  • reciso
  •  isolato dai tessuti che lo circondano
  •  stirato e sollevato

La procedura è personalizzata a seconda dell’aspetto che il paziente vuole ottenere, nel rispetto dell’immagine che si vuole assumere, il tutto sarà discusso durante la visita pre-operatoria con il medico specialista.

Il recupero post-operatorio è rapido, di circa 72 ore, per poter tornare alle proprie attività quotidiane.

Un’alternativa alla cantoplastica è la cantopessi, di cosa si tratta?

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi: la cantopessi

Un’ulteriore tecnica che interessa le palpebre è la cantopessi, un lifting della palpebra inferiore che, di fatto, allunga l’occhio.

L’obiettivo della cantopessi è quello di ritoccare l’estetica degli occhi, possibile questo, con l’eliminazione della pelle in eccesso, senza porre modifiche alla forma in sé.

Nella cantopessi il tendine cantale viene, invece, tensionato (con una sutura) al periostio dell’orbita.

In termini più semplici, si permette di dare una forma diversa all’occhio, stirando la parte laterale della rima oculare.

L’aspetto dell’occhio risulta più a mandorla, è un tipo di lifting della palpebra che migliora l’aspetto dell’occhio eliminando le pelle in eccesso.

Anche in questo caso, l’incisione viene effettuata in una zona nascosta, sotto le ciglia, a livello del bordo laterale della palpebra inferiore.

L’intervento è indolore, ed i risultati saranno quelli di un vero e proprio lifting, in maniera permanente, il beneficio di questa tecnica è immediato.

La durata della procedura è di circa 30 minuti.

I punti vengono rimossi dopo qualche giorno, e ci si potrà truccare senza problemi.

E’ consigliabile non esporsi alla luce diretta del sole per qualche settimana, ma utilizzare occhiali da sole o schermi solari.

Cantopessi e cantoplastica, quali sono le differenze?

La differenza sostanziale con la cantoplastica è che, nella cantopessi non si ha un’interruzione del tendine cantale.

Questo significa che nella cantopessi,  il legamento in questione non viene interrotto chirurgicamente ma solo ancorato con dei punti di sutura.

La procedura di cantoplastica si può considerare più invasiva della cantopessi e riservarla ai casi più severi.

La cantopessi ha una durata inferiore della cantoplastica, avviene sempre in anestesia locale ma dura mezz’ora in meno della seconda.

Entrambe le tecniche devono essere eseguite da un medico specializzato in chirurgia plastica, sono eseguibili ambulatoriamente o in day hospital.

Sia la cantoplastica che la cantoplessi si possono effettuare in associazione alla blefaroplastica sia superiore che inferiore.

Non si escludono, inoltre, altri trattamenti da poter aggiungere quali:

  • i vari filler (ad acido ialuronico)
  • lipofilling nelle sue versioni micro- e nano-graft biorigenerative
  • il botulino
  • peeling chimici
  • interventi di lifting orbito-zigomatico (abbinabile alla blefaroplastica e che solleva delicatamente la guancia superiore) o più estesi alla guancia o al collo

per donare un aspetto migliore al volto nel suo complesso.


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Marzo 14, 2022 Rassegna Stampa

La rinoplastica è la correzione di alcune imperfezioni del naso.

Oggi è possibile rimodellare il proprio naso sia con un intervento chirurgico che con tecniche alternative.

Rinoplastica: le tecniche a confronto

In cosa consiste l’intervento chirurgico di rinoplastica?

Alla base della rinoplastica vi è la necessità, da parte del paziente, di migliorare l’aspetto estetico del naso, e di conseguenza del volto, o per migliorarne la funzionalità.

A volte eliminare un piccolo difetto sul viso migliora la totalità del volto, avere un naso perfetto significa acquisire lineamenti più aggraziati ed addolcire il viso.

Il paziente sceglie di rifarsi il naso per svariate motivazioni, quali:

  • non accettazione di forma o dimensione del naso
  • deviazione del setto nasale che impedisce la corretta respirazione

Vi sono due modalità per effettuare la tecnica chirurgica di rinoplastica:

  • rinoplastica aperta
  • rinoplastica chiusa

La rinoplastica aperta viene effettuata attraverso un piccolo taglio situato a metà della columella (quella parte più esterna del setto rivestita da pelle tra le due narici, che si prolunga all’interno delle ali del naso al di sotto delle cartilagini).

Attraverso questa tecnica chirurgica, il chirurgo ha una visione diretta delle strutture nasali.

La rinoplastica chiusa prevede che si effettui soltanto un’incisione interna alle narici, così da rimodellare il naso senza incisioni esterne.

Questa procedura non è tecnicamente più complessa della prima, ma richiede manualità e progettualità specifiche ma col vantaggio che al paziente non resterà alcuna cicatrice visibile.

Le due tecniche devono essere eseguite da un chirurgo plastico esperto, il quale saprà scegliere la procedura migliore in base alla modifica che il paziente desidera ottenere per il proprio naso.

La rinoplastica può essere eseguita sia in anestesia totale o locale ma sempre con l’assistenza del medico anestesista ed il paziente potrà essere dimesso il giorno stesso dell’intervento oppure, al più tardi, il giorno successivo.

Rinoplastica non chirurgica mini invasiva, di cosa si tratta?

Una valida alternativa all’intervento chirurgico per migliorare l’estetica del naso è il Rinofiller.

Protagonisti di questa procedura sono i filler volumizzanti con acido ialuronico.

Questa tecnica viene eseguita in ambulatorio, utilizzando specifici filler, utilizzati anche per riempire le rughe del viso.

Il filler iniettabile è un riempitivo dei tessuti molli che si inietta nella pelle a varie profondità.

I difetti che attraverso questa tecnica possono essere nascosti, eliminati, sono:

  • le gobbe o deviazioni (i filler riempiranno le aree non regolari)
  • il volume del naso (sollevandone la punta o alzando la radice di esso)

Non esiste una  rinoplastica minima, tanto meno una Rinoplastica Smart. Sono solo trovate pubblicitarie.

Esiste invece la rinoplastica “parziale” esclusivamente del dorso del naso allo scopo di ridurre una piccola gobba o della punta dove viene ridotta una punta larga, a bulbo a o a patata, ma senza dover toccare la parte ossea del dorso, solamente le cartilagini del naso. In questi due tipi di rinoplastica non  vengono utilizzati i soliti tamponi post operatori ma anche soltanto delle piccole garze morbide, cosiddette grasse con paraffina o connettivina, facilmente rimuovibili 12-24 ore dopo.

 noti gessetti posti sul naso, di materiale plastico, sono necessari e insostituibili nell’immediato post-operatorio laddove bisogna proteggere la struttura ossea ricomposta durante la rinoplastica.

Rinoplastica: durata e post-intervento

Il Rinofiller non prevede anestesia a differenza dell’intervento chirurgico.

Il chirurgo, infatti, potrebbe applicare una semplice crema anestetica per alleviare il fastidio durante la seduta.

Una seduta di rinofiller dura circa 30 minuti, in studio, mentre un intervento chirurgico ha una durata di almeno un’ora in sala operatoria.

Il post operatorio previsto per un intervento chirurgico è di 7 giorni, durante i quali non sarà possibile per il paziente:

  • soffiare il naso
  • fare sport
  • fare movimenti bruschi con il capo

Dopo una seduta di Rinofiller, invece, il paziente potrà tornare subito alle abitudini quotidiane.

I filler sono inerti ed i prodotti utilizzati sono riassorbibili. Il medico consiglierà al paziente di non esporsi al sole nelle ore successive alla seduta ed evitare l’uso degli occhiali. Può generare un gonfiore modesto,  lieve prurito e temporanee irritazioni cutanee.

Dopo l’intervento chirurgico il naso del paziente risulterà gonfio anche per mesi, sia dal versante cutaneo che interno a livello delle mucose.

Dopo circa 7-10 giorni, il paziente dovrà effettuare una visita di controllo in cui verrà eliminata la protezione rigida che ricopre il naso e verranno applicati dei cerotti.

Il naso resterà gonfio per ulteriori giorni, quindi si potrà tornare alla normalità dopo svariate settimane.

Il risultato di un naso perfetto con la rinoplastica non chirurgica

Il rinofiller è una tecnica moderna ed efficace per migliorare rapidamente il profilo del naso.

E’ una procedura prettamente estetica e bisogna sottolineare che non è indicata per chi ha problemi funzionali nasali.

Come per molti trattamenti estetici queste tecniche,  nonostante siano meno invasive, devono essere eseguite da professionisti certificati.

Il rinofiller non sostituisce la vera rinoplastica ma può essere una opportuna opzione per difetti moderati e per persone che non vogliono sottoporsi ad una operazione chirurgica, con tutto quello che questa comporta per la guarigione.

E’ però pur sempre da precisare che il filler al naso non è privo di complicanze, anche importanti, e nella regione nasale è raccomandabile che sia eseguito da chirurghi plastici che conoscono bene l’anatomia del naso e le tecniche di rinoplastica.

Questa raccomandazione è necessaria, in quanto non si tratta qui di riempire una ruga superficiale e in genere i segni di invecchiamento del viso, ben studiati dalla medicina estetica.

I specialisti in chirurgia plastica sapranno valutare singolarmente il caso da trattare e consigliare al meglio il paziente sulla scelta della tecnica più adatta, allo scopo di operare in sicurezza per raggiungere gli obiettivi condivisi col paziente.

Conclusioni

Le tecniche non invasive nel rimodellamento del naso sono un’ottima soluzione, se eseguite da mani esperte, per chi vuole correggere i suoi difetti estetici  senza dover affrontare un intervento chirurgico.

 

Fonte: DOSSIER SALUTE – Pubblicato il 10 Marzo 2022


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Febbraio 18, 2022 Corpo

Il dott. Egidio Riggio ha presentato la sua esperienza su LIFTING GLUTEI al congresso internazionale SIES, Società Italiana di medicina Estetica e Chirurgia. Alle soluzione più invasive dei lifting convenzionali, con incisioni estese oppure la gluteoplastica con protesi glutee in silicone, praticate da 20 anni si aggiunge una innovazione, la sospensione elastica permanente (Buttock Lift with Threads)  con migliori prospettive in termini di sicurezza, minima invasività, cicatrici di pochi millimetri e buona tollerabilità.


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