Mastoplastica vertical plane: il dott. Riggio risponde su Estheticon.it
Da una lettrice del forum di Estheticon, in merito alla mastoplastica additiva secondo la nuova tecnica vertical plane:
“Carissimi dottori (specialmente dott. Riggio, l’autore del Vertical Plane),
ho conosciuto recentemente la tecnica Vertical Plane ideata dal dott. Riggio e devo dire che mi ha incuriosita e sembra molto interessante, ma ho delle domande che vorrei porvi.
1.) Con la recisione del muscolo gran pettorale verticalmente come descritto nella tecnica Vertical Plane, la porzione del muscolo dove passa il taglio, non rischia di atrofizzare o di “morire” dato che viene interrotta l’innervazione e anche l’apporto dei nutrienti? (Forse questo succederà ma non rappresenterà un “problema”?)
2.) Quanto perde di funzionalità e forza il muscolo così modificato? Specie per le donne attive che vanno in palestra?
3.) Dato che ai lati della protesi inserita ci sarà il muscolo pettorale saldamente attaccato, non risultarà il seno un po’ schiacciato, stretto?
4.) Con Vertical plane è possibile correggere vari gradi della lieve ptosi mammaria (magari per aggiustare l’assimmetria della posizione dei capezzoli tra i due seni) così come ci riesce in qualche misura il Dual Plane?
Grazie mille !!!!
Katarima (appassionatissima all’argomento e fiera portatrice di protesi mammarie)”
Qui le risposte del dott. Riggio
1) il muscolo nella parte mediale (interna) alla sezione verticale ridurrà opportunamente e vantaggiosamente la sua funzione contrattile ma rimane vitale in quanto rispetto alle altre tecniche dual plane non viene scollata dal piano della ghiandola e mantiene rapporto di vascolarizzazione integro con fascia e ghiandola sovrastanti.
2) Il muscolo perde forza non di più di un’altra tecnica sottopettorale (semmai qualcosa meno perché il muscolo non si retrae verso l’alto come succede con le dual plane e quindi altera poco la biodinamica funzionale del muscolo grande pettorale.
3) si ai lati la copertura muscolare può dare un effetto un poco più “stretto”, ma ciò avvantaggia l’espansione della parte centrale inferiore del seno, esteticamente molto apprezzata dalle mie pazienti (sia con protesi anatomiche che a maggior ragione rotonde)
4) questa tecnica non interferisce con la possibilità di correggere le ptosi. La possibilità di correggere i gradi lievi di ptosi rientra in un approccio più globale alla mastoplastica additiva, che tiene conto di molti parametri, così da far in modo di evitare le mastopessi nei gradi lievi di ptosi o al massimo intervenire soltanto con una pessi round-block.