fbpx

DIARIO

ll blog del Dott. Egidio Riggio e le numerose interviste sugli innovativi interventi di chirurgia plastica rilasciate dal chirurgo


Prepararsi-allestate-dopo-aver-effettuato-interventi-di-chirurgia-plastica-cosa-suggerisce-il-dottore.jpg

Giugno 7, 2023 Rassegna Stampa

La chirurgia plastica, oramai, non è più un tabù. Se ne parla sempre di più, è economicamente accessibile a tanti e, grazie a questi interventi mirati, è possibile migliorare moltissime parti del nostro corpo.

Molto spesso vengono fraintesi gli obiettivi di questa chirurgia, si pensa che ricorrere alla chirurgia estetica sia solo per velleità, per soddisfare un capriccio. Non è così e non dovrebbe essere questa la causa maggiore che spinge persone sane a sottoporsi a una operazione chirurgica, a subire tagli, rischi di complicazioni e convalescenze post-trattamento più o meno lunghe.

Spesso dei difetti fisici possono creare dei veri e propri disagi alla persona coinvolta. Per cui, nonostante sia di fondamentale importanza imparare ad amarsi, è anche altrettanto importante migliorarsi là dove il tuo corpo non è in grado di metterti a tuo agio.

All’interno di questo approfondimento però, non parleremo di specifici interventi chirurgici. Piuttosto, condivideremo con voi lettori i consigli che ci ha fornito il dottore: ovvero come gestire al meglio l’estate se, dapprima, abbiamo sostenuto degli interventi di chirurgia plastica.

La chirurgia estetica è sconsigliata durante l’estate?

Partiamo definendo un punto molto importante: la chirurgia estetica, fatta eccezione per qualche tipologia di intervento, non è sconsigliata durante i mesi caldi dell’anno. Se così fosse, nei Paesi più caldi ed afosi del mondo non sarebbe mai possibile effettuare alcun tipo di intervento.

Poi chiaramente sta a noi decidere se rimandare all’autunno successivo o meno.

Tuttavia però, se ci si sottopone ad un intervento di chirurgia estetica prima dell’inizio del caldo, sarà bene poi, attuare tutta una serie di accortezze durante il decorso post-operatorio.

Nulla di troppo impegnativo, certo, ma sarà bene seguire le regole suggerite dal proprio chirurgo estetico.

Gli interventi chirurgici che possono essere eseguiti anche prima dell’estate

Ti elenchiamo qui di seguito tutti quegli interventi che possono essere eseguiti in prossimità anche dell’estate o durante la stagione calda:

Il primissimo consiglio: attenzione all’esposizione solare

Il primissimo consiglio che ci fornisce il chirurgo è quello di porre molta attenzione circa l’esposizione solare.

L’esposizione solare ci fa bene, ma come per qualsiasi cosa, va fatta con criterio e con responsabilità. E questo dovrebbe avvenire indipendentemente se si è appena stati operati o meno.

Utilizzare una buona crema solare con SPF alto è fortemente consigliato. Quindi, prima di esporsi al sole sarà bene applicare la corretta quantità di crema solare sia sul viso e sia sul corpo.

Fai attenzione perché servono due prodotti: uno viso ed uno corpo. Quello viso, di norma, ha una texture più leggera e un assorbimento più rapido rispetto a quella del corpo.

Ricordati poi che la protezione solare non va applicata solo al mare! Deve essere utilizzata anche in città.

È anche importante non esporsi durante gli “orari di punta” quando ciò il sole scotta particolarmente. Prediligi la mattina presto o il tardo pomeriggio.

Il calore estivo, se eccessivo, potrebbe causare fastidio

Questo titoletto potrebbe sembrare un gioco di parole carino, in realtà però, non è così. Quando si ha da poco subito un’operazione chirurgica si tende a percepire il caldo, così come le alte temperature, in maniera molto più accentuata.

Addirittura, sembra quasi che il caldo aumenti quella sensazione di fastidio legato al post-operatorio.

Per cui, ciò che il medico suggerisce di fare è quello di evitare – almeno per i primissimi momenti – i luoghi eccessivamente affollati o troppo caldi.

Se ne hai la possibilità, prediligi ambienti freschi o l’aria condizionata (mai però eccessivamente alta).

Idratare la pelle è sempre fondamentale

Quando avrai il via libera dal medico chirurgo che ti segue, ricomincia ad utilizzare delle creme idratanti per il corpo. Mantenere la pelle elastica e adeguatamente idratata ti servirà molto: una pelle idratata “guarisce” con maggior facilità e, in questo modo, il rischio di ritrovarsi delle brutte cicatrici sarà quasi nullo.

Una pelle che ha subito una forte manipolazione ha la necessità di essere sempre elastica. Prediligi quindi delle texture molto leggere ed elastiche. Con il caldo le creme troppo ricche potrebbero risultare occlusive.

O, eventualmente, puoi usare anche degli olii. Ottimo è quello di mandorle dolci grazie alle sue proprietà cicatrizzanti.

L’aloe vera è anch’essa un ingrediente perfetto.

Un occhio di riguardo all’igiene

L’igiene personale, chiaramente, non dovrebbe mai venire meno, questo lo diamo per scontato.

Ad ogni modo, nella fattispecie di un post-operatorio di chirurgia, soprattutto se il caldo è alle porte, dovrai fare molta più attenzione.

Il caldo ci fa sudare molto e, questo significa, riscontrare una maggiore necessità di lavarsi. Tenere la pelle pulita nella zona trattata è dunque fondamentale al fine di guarire quanto prima.

Polvere, sudore e simili potrebbero causarti degli arrossamenti o non far cicatrizzare correttamente la pelle.

Se invece hai delle garze o dei cerotti, assicurati di cambiarli e di medicarti correttamente. Inoltre, ricordati di mantenere sempre, completamente asciutta, la porzione di pelle interessata


Chirurgia-intima-femminile-e-maschile-non-e-solo-una-questione-estetica-1536x978-1-1200x764.jpg

Giugno 7, 2023 Rassegna Stampa

Hai mai sentito parlare di chirurgia intima femminile o di chirurgia intima maschile?

Forse se ne sente parlare molto poco rispetto invece ai più comuni interventi, ma ti garantiamo, non è solo una questione estetica.

Ci sono delle problematiche che vanno ben al di là dell’aspetto fisico. Molto spesso, quando un corpo presenta delle “anomalie”, il soggetto coinvolto – sia esso una donna o un uomo – può risentirne talmente tanto da diventare a tal punto un disagio vero e proprio.

E purtroppo, con un disagio che coinvolge inevitabilmente la nostra sfera psico-fisica non si convive affatto bene.

Non è solo una questione estetica

Se ti diciamo “chirurgia estetica”, cosa ti salta subito alla mente? Due seni floridi? Dei glutei sodi? Un addome scolpito?

Ecco, tutto questo non è sbagliato, assolutamente. La chirurgia estetica viene esercitata proprio per migliorare un corpo e per renderlo più armonioso.

Tuttavia però, non tutti coloro che si rivolgono ad un medico lo fanno solo per una questione, appunto, estetica. Molte volte, capita di vivere con estremo disagio una determinata area del proprio corpo e quindi, di conseguenza, si desidera intervenire al fine di vivere meglio.

Non dimentichiamoci, infatti, che un disagio può davvero renderci la vita impossibile. Quando ci specchiamo e notiamo qualcosa che ci crea del malessere diventa molto complesso poi gestire ogni giorno tale situazione.

La nostra salute mentaleche troppo spesso viene trascurata, è determinante. Se qualcosa ci mette angoscia, ci fa provare fastidio e non ci fa star bene con noi stessi, allora è davvero il caso di agire in tal senso.

La chirurgia intima femminile

La chirurgia intima femminile, branca della chirurgia plastica, viene eseguita per migliorare e modificare la forma dei genitali esterni.

Determinati disturbi possono, ad esempio, incidere molto anche nella vita intima della paziente causando, quindi, tutta una serie di problematiche (fisiche e psicologiche). Ma non solo: anche indossare un bikini diventa un problema.

Esistono svariate malformazioni genetiche congenite o, banalmente, durante il completamento dello sviluppo puberale qualcosa non ha seguito il suo naturale decorso. Ancora: ci sono casi in cui, dopo uno o più parti naturali, la paziente non è più riuscita a tornare com’era prima della gravidanza.

Insomma, la necessità di sottoporsi ad un intervento di chirurgia intima femminile può essere dettata da svariate motivazioni personali. E mai nessuna di queste deve essere concepita come “poco importante”. Sentirsi in armonia con il proprio corpo e con la sfera intima deve rappresentare una priorità e non una cosa di poco conto.

Del resto, a differenza di quanto si potrebbe pensare, la richiesta di tali interventi è in costante e continua crescita.

Le operazioni che possono essere eseguite sui genitali femminili sono principalmente le seguenti:

·       imenoplastica,

(riparazione dell’imene)

·       labioplastica di riduzione per l’ipertrofia delle piccole labbra,

(malformazione congenita delle piccole labbra della vagina)

·       labioplastica di aumento, per l’ispessimento delle grandi labbra che, dopo gravidanza, dimagramento e invecchiamento, si atrofizzano)

·       liposuzione Monte di Venere  per ridurre l’eccesso di adipe nelle vicinanze del pube e delle grandi labbra

·       vaginoplastica,

(ringiovanimento della vagina a causa di una eccessiva lassità dei muscoli vaginali)

La chirurgia intima maschile

La chirurgia intima, però, non riguarda solo il mondo femminile. Anche quello maschile può riscontrare la necessità di dover chiedere aiuto al proprio chirurgo.

Le motivazioni sono proprio le stesse di quelle femminili: psicologiche, ritrovare una serenità intima o disagio.

Generalmente, l’intervento più richiesto riguarda l’allargamento o l’ingrossamento del pene.

Per lavorare sul diametro e sull’aumento di quest’ultimo, è possibile agire mediante due metodiche differenti: o con un filler a base di acido ialuronico o chirurgicamente.

Se si sceglie di procedere utilizzando l’acido ialuronico sarà necessario inserire un ago cannula sotto la pelle per poi iniettare una o più siringhe (sarà a discrezione del medico chirurgo) contenente la sostanza. Il volume può aumentare di massimo tre centimetri.

Questo trattamento estetico viene eseguito in un’unica soluzione ma anche in più momenti. Sarà il medico a suggerire la soluzione migliore per te.

Il post trattamento non è assolutamente impegnativo. Non rimane alcun tipo di segno e si può tornare subito alla propria quotidianità. L’unica eccezione la si deve fare per lo sport e per l’attività sessuale: entrambe possono essere riprese dopo circa tre settimane.

Tieni però presente una cosa molto importante: questo trattamento non è definitivo. Funziona proprio come il filler per le labbra: si riassorbe autonomamente e può essere ripetuto nel tempo.

In questo caso, la sua durata è di circa 12 mesi, massimo 18.

Poi, chiaramente, è sempre tutto molto soggettivo.

L’aumento chirurgico del pene

Altra situazione invece, se si sceglie l’aumento chirurgico del pene. In questo caso, questo intervento viene eseguito mediante la tecnica del lipofilling (trapianto del tessuto adiposo prelevato da altre zone del corpo) o con il posizionamento di matrici dermiche. Quest’ultima metodica però, viene scelta con minor frequenza.

Il post-operatorio prevede almeno due giorni di riposo, dopodiché, è possibile ritornare alla propria normalità. Per quanto concerne invece l’attività sportiva e sessuale, si consiglia di aspettare almeno quattro settimane. In alcuni casi, anche sei.

Altri interventi legati alla chirurgia intima maschile possono essere:

  • allungamento del pene,
  • correzione della fimosi e circoncisione,
  • correzione della curvatura del pene,

Lifting-del-seno-Cose-come-ci-si-prepara-e-quanto-costa-.jpg

Giugno 7, 2023 Rassegna Stampa

Asimmetrie, imperfezioni e seno calante: questo è un problema a cui il mondo femminile si interfaccia spesso. Con il tempo il seno può perdere elasticità o abbassarsi a causa dell’età, per via di gravidanze o a motivo di cambiamenti nel proprio peso corporeo.

Per ovviare a questo problema alcune donne si sono rivolte alla chirurgia estetica, sottoponendosi al lifting del seno.

Se questo è il tuo caso e stai pensando anche tu di apportare un miglioramento alla figura del tuo seno, vorrai senz’altro considerare quali sono i pro e i contro, i benefici e i fattori di rischio di un lifting al seno.

Questo articolo è stato scritto con lo scopo di aiutarti a prendere una decisione consapevole, ti auguriamo una buona lettura!

Lifting del seno: cos’è

Il lifting del seno è un intervento chirurgico che prende il nome di mastopessi. Esso apporta dei miglioramenti nella forma e nell’aspetto del seno nei seguenti modi:

  • Solleva il seno;
  • Riduce le asimmetrie, rendendo i seni più simmetrici;
  • Ridimensiona l’areola (area pigmentata intorno al capezzolo);
  • Rimuove la pelle in eccesso;
  • Rimodella il tuo seno, donando un aspetto più arrotondato;
  • Compatta  il tessuto mammario per sostenere meglio i capezzoli e le areole.

Perché sottoporsi a un lifting del seno?

Il seno delle donne è soggetto a invecchiamento, di conseguenza il suo aspetto giovanile può perdersi nel tempo. Può succedere che diventi più flaccido e quindi cadente, si allunghi e si abbassi.

L’invecchiamento purtroppo non è l’unica causa che porta a questo peggioramento del seno. Cos’altro incide? Altre possibili cause potrebbero essere:

  • Gravidanza;
  • Allattamento al seno;
  • Predisposizione genetica
  • Perdita di peso eccessiva.

La mastopessi può rendere il tuo seno più sodo e più giovane. Un lifting del seno può anche correggere imperfezioni quali:

  • Areole rivolte verso il basso;
  • Capezzoli che puntano in direzioni diverse;
  • Seni malformati o asimmetrici per la forma.

Una procedura di sollevamento del seno cambierà le dimensioni del mio seno?

No, un lifting del seno, una mastopessi non cambierà le tue dimensioni. Se lo si vuole ingrandire, o al contrario rendere più piccolo, è necessario sottoporsi ad altri interventi chirurgici, ad esempio la mastoplastica riduttiva. Puoi prendere in considerazione anche l’applicazione delle protesi per aumentare la dimensione del seno.

Come ci si prepara al lifting del seno?

Se pensi che dall’oggi al domani potrai prepararti all’intervento, non è proprio così. Perché? Ebbene, prima di sottoporti a un lifting del seno, dovrai parlare con il tuo chirurgo plastico di importanti aspetti e fattori. Tra questi ci sono quelli riportati nella lista seguente:

  • Gli obiettivi che vuoi perseguire con la mastopessi;
  • La tua storia medica (comprese condizioni di salute, allergie, precedenti interventi chirurgici e risultati della mammografia);
  • Se tu (o in famiglia) hai avuto problemi di cancro al seno;
  • Tutti i farmaci che stai assumendo, inclusi fluidificanti del sangue, vitamine e farmaci da banco;
  • Uso di alcol, tabacco o droghe ricreative.

Successivamente a questa analisi, il chirurgo esaminerà e misurerà il tuo seno. Disegnerà sull’area con un pennarello o una penna e poi scatterà delle foto, rivedendo le tue opzioni per la mastopessi. Dopodiché ti parlerà dei metodi di anestesia per controllare il dolore, e discuterete insieme  dei possibili rischi della chirurgia.

Se hai tutte le carte in regole per il lifting del seno, il team del tuo chirurgo ti chiederà di firmare un modulo di consenso. Ricorda che firmandolo, dai il permesso al tuo chirurgo di eseguire la procedura e accetti inoltre di comprendere i rischi della procedura e di avere aspettative realistiche.

Prima dell’intervento il chirurgo plastico potrebbe chiederti di:

  • Sottoporti ad analisi del sangue;
  • Fare una mammografia;
  • Smettere di fumare e fare utilizzo di tabacco;
  • Interrompere l’assunzione di determinati tipi di farmaci.

Dove si effettuano interventi chirurgici al seno, e quanto durano?

La maggior parte dei lifting al seno vengono effettuati in idonee strutture sanitarie chirurgiche. L’intervento può richiedere una o più ore, solitamente due.

Molto dipende da quanto lavoro deve svolgere il chirurgo plastico.

Quanto costa un lifting del seno?

A questo punto, sarai già giunta alle tue conclusioni e vorrai considerare l’idea di sottoporti a un lifting del seno. Ciò che ti rimane da sapere è quanto ti verrà a costare.  Ciò dipende molto dal chirurgo plastico a cui ti rivolgerai. Ti consigliamo di verificare con il medico il tuo piano assicurativo, sebbene la maggior parte dei piani assicurativi non copre i costi della chirurgia estetica.

Rischi e benefici del lifting al seno

risultati sono immediati  con un seno che sembrerà più sodo, più giovanile e bello. Inoltre ci sono molte persone che dopo essersi sottoposte al lifting del seno riferiscono che i loro reggiseni e vestiti si adattano meglio.

Quali sono però i rischi o le complicanze di una procedura di sollevamento del seno?

Un lifting del seno è una procedura chirurgica, quindi comporta rischi e possibili complicazioni, tra cui:

  • Asimmetria del seno (non sembrano uguali);
  • Sanguinamento o coaguli di sangue;
  • Cambiamenti di sensibilità, come intorpidimento della pelle del seno, dei capezzoli o delle areole. Inoltre, i capezzoli e le areole a sinistra e destra possono sembrare diversi;
  • Complicazioni da anestesia, come nausea, vomito o difficoltà a svegliarsi;
  • Danni a nervi, vasi sanguigni, muscoli o organi;
  • Ematoma (una sacca di sangue sotto la pelle), che potrebbe dover essere drenato;
  • Incapacità di allattare (allattamento al seno) in futuro;
  • Incisioni che non guariscono correttamente;
  • Infezione;
  • Perdita di capezzolo o areola;
  • Dolore o gonfiore che dura più a lungo del previsto;
  • Risultati che per forma e simmetria potrebbero richiedere un intervento chirurgico di follow-up;
  • Cicatrici ipertrofiche o atrofiche, smagliature e ipo/iperpigmentazione della pelle.

Post lifting del seno: quando chiamare il medico

È importante contattare il proprio chirurgo o lo studio dove si è svolta l’operazione quando sorgono le seguenti condizioni nell’immediato post-operatorio:

  • Una delle mammelle diventa rossa, calda, gonfia o dolente;
  • È presente sanguinamento, drenaggio, arrossamento o gonfiore nel sito di incisione;
  • Dolore al petto;
  • Vertigini;
  • Febbre superiore a 38 gradi;
  • Forte dolore non supportato dalla terapia medica in corso;
  • Nausea o vomito.

I-tumori-maligni-della-cute-e-dei-tessuti-molli-sottocutanei-non-melanomi-.jpg

Giugno 13, 2022 Rassegna Stampa

Tumori maligni della cute: come diagnosticarli e quali sono i tessuti molli? I vari tumori maligni sottocutanei, come curarli e prevenire la loro insorgenza?

I tessuti molli sottocutanei: caratteristiche

L’ipoderma o tela sottocutanea è quello strato che si trova sotto la pelle, sotto il derma, è la parte più interna che sta a contatto con muscoli ed organi sottostanti.

Questa zona è costituita da cellule piene di liquidi, trigliceridi, ed una rete di vasi arteriosi e venosi.

Il sottocute ha uno spessore che può variare, è un isolante e riserva di lipidi, favorisce la mobilità della pelle.

Con i tessuti molli si intendono le zone del corpo che si trovano più in superficie rispetto al sistema muscolare ed agli organi.

I tessuti molli riguardano il derma, l’epidermide, ed appunto l’ipoderma (gli strati cdi cui la cute è composta).

L’epidermide è formata da vari tipi di cellule:

  • i melanociti (produttori di melanina )
  • i cheratinociti (sono presenti nello strato più esterno della pelle, sono cellule squamose che si trasformano in tumore, il carcinoma spinocellulare)

I cheratinociti che si trovano nello strato più profondo sono cellule basali , da cui i tumori prenderanno il nome di carcinomi basocellulari , è considerato il più comune .

I tumori maligni della cute

Possono presentarsi sulla cute varie lesioni, dalle caratteristiche cliniche, patologiche ed evolutive.

Si presentano spesso con l’aspetto di piccoli noduli, ma possono variare in forma e dimensioni.

Alcune di queste possibili lesioni sia della cute che delle mucose sono precancerose e possono diventare maligne.

Una lesione precancerosa è un insieme di alterazioni che aumentano la probabilità di trasformazione di un tessuto da normale a maligno /lesione neoplastica.

I carcinomi della cute sono un gruppo di neoplasie che si presentano maggiormente nell’estremità cefalica, tra questi si escludono però i melanomi, sarcomi e linfomi.

I tumori cutanei non melanoma fanno riferimento a carcinomi spinocellulari (a cellule squamose) e basocellulari (o basaliomi).

Tra gli svariati tumori maligni dei tessuti molli sottocutanei vi sono:

  • Carcinoma a cellule di Merkel;
  • Malattia di Bowen (carcinoma spinocellulare intraepiteliale);
  • Malattia di Paget;
  • Fibroxantomi atipici (assimilabili a sarcoma a basso grado di malignità);
  • Tumore degli annessi;
  • Sarcoma di Kaposi;
  • Linfoma cutaneo

I tumori cutanei non melanomatosi sono molto diffusi.

Le cause dei tumori maligni dei tessuti molli cutanei e sottocutanei

I tumori maligni in questioni non si presentano (come tempo fa era pensato) solo in età avanzata, ma ormai anche in età giovanile, per svariati motivi e cause.

Questi tumori si presentano nelle parti del corpo più esposte al sole, viso, orecchie, spalle, cuoio capelluto, spesso più negli uomini che nelle donne.

Tra i fattori di rischio in cima alla lista vi sono i raggi solari, l’esposizione ai raggi UVA e UVB e le lampade solari che sono molto rischiosi per la pelle.

Altre cause scatenanti possono essere:

  • esposizione a radiazioni ionizzanti
  • anomalie genetiche
  • insufficienza del sistema immunitario
  • fumo di sigaretta
  • AIDS
  • pelle di carnagione molto chiara
  • trattamento per la psoriasi e i trapianti d’organo a rischio di rigetto

Ci si accorge della presenza di questi tumori maligni raramente, solo quando sono più visibili il paziente tende a preoccuparsene.

Tra i sintomi vi sono : il prurito, il dolore e/o sanguinamento. Tra i segni particolari: semplici macchie sulla pelle mai avute prima, ma anche:

  • lesioni cutanee che non guariscono dopo settimane o mesi
  • nodulazioni al di sotto di un cambiamento del colore della pelle

La diagnosi

Se ci si accorge di alcuni di questi cambiamenti cutanei  è opportuno valutare di farsi controllare da un medico che possa effettuare degli esami per capire la provenienza del tumore e come agire.

Il primo atto è rivolgersi a medici specialisti della pelle: dermatologi e chirurghi plastici.  I primi più a scopo preventivo, i secondi più a scopo curativo (di asportazione radicale della lesione sospetta)

Può essere effettuato un esame non invasivo, chiamato dermatoscopia o tecnica dell’epiluminescenza (attraverso cui si osservano in modo ingrandito le caratteristiche di una lesione piana)ed in seguito andrà a constatare la malignità del tumore con annessa biopsia.

Il medico valuterà inoltre la storia clinica del paziente e potrà consigliare il passo successivo per l’eliminazione del tumore, spesso viene consigliata la chirurgia.

Fortunatamente questi carcinomi possono essere asportati quando sono ancora localizzati e non hanno dato inizio a metastasi o non si sono diffusi.

E’ importante sottolineare come i carcinomi basocellulari crescano molto più lentamente degli altri e che, come pure tutti i carcinomi intraepiteliali (cosidetti in situ) vale a dire ancora “non invasivi”, non producono metastasi.

Al contrario i carcinomi spino cellulari possono dare metastasi, ma generalmente se asportati quando hanno piccole dimensioni e risultano poco invasivi all’esame istologico questa progressione in senso metastatico è scarsamente presente.

Asportazione di un tumore maligno del tessuto molle

La chirurgia è la scelta migliore per curare carcinomi basocellulari e spinocellulari e può condurre a una guarigione totale.

Solo questa metodica consente una radicalità oncologica.

L’intervento può essere sostenuto da un chirurgo plastico che adotterà una procedura in anestesia locale, quasi come asportare un nevo, oppure in sedazione o anestesia generale per casi più severi.

Il medico può valutare se asportare il tumore in modo superficiale ma soltanto in caso di lesioni precancerose quali le cheratosi attiniche o forme molto superficiali e in persone anziane o forme multiple ma solo esclusivamente per il carcinoma basocellulare di aspetto piano e sclerodermiforme.

In questi casi il courettage o shaving e l’elettroessicazione, questi vengono effettuati con l’utilizzo di un ago elettrico che distrugge le cellule, dopo aver raschiato la lesione. Questo consente di eseguire un esame istologico a scopo diagnostico e questo è un vantaggio.

Crioterapia e vaporizzazione sono procedure meno raccomandabili per i tumori maligni in generale, salvo casi particolari.

In casi di carcinomi bascellulari superficiali, multipli, in persone più anziane può avere una sua validità l’applicazione locale di creme citostatiche, che possono bloccare la crescita delle cellule tumorali dell’epidermide, a base di sostanza chemioterapiche come il 5-fluorouracile oppure di sostanze che stimolano la risposta di difesa immunitaria locale a combattere  il carcinoma basocellulare in modo più efficace di quanto il nostro organismo da solo riesca a fare.

Una terapia di ambito dermatologico che riscuote una buona percentuale di riuscita per casi di carcinomi piani multipli è la terapia fotodinamica la quale si basa sulla illuminazione delle lesioni su cui viene applicata una crema foto sensibilizzante che innesca una reazione nelle cellule malate dell’epidermide che conduce alla loro distruzione.

In altre situazioni, sussiste l’alternativa della chirurgia micrografica secondo Mohs per lesioni con infiltrazione dubbia dei tessuti molli sottostantiQuesta tecnica consente di asportare i tumori della pelle non melanocitici del viso, asportando il frammento di pelle che sarà stato ben delimitato.

Merita un discorso a parte il gruppo raro di tumori classificati come sarcomi dei tessuti molli, di cui il più frequente ma meno aggressivo è il dermatofibrosarcoma, i quali richiedono una asportazione molto più estesa rispetto ai carcinomi allo scopo di meglio garantirsi una guarigione locale a lungo termine, senza recidive.

Fonte: DOSSIER SALUTE – Pubblicato il 9 Giugno 2022


dott.-Egidio-Riggio-rieletto-a-rappresentare-i-chirurghi-plastici-estetici-dItalia.jpg

Aprile 26, 2022 NewsRassegna Stampa

Nella cornice di Sorrento al nono congresso nazionale AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica), appena conclusosi,  il dott. Egidio Riggio è stato rieletto nel consiglio direttivo di questa società scientifica che vede nelle sue fila specialisti chirurghi plastici e estetici di tutta Italia, per altri due anni .
Gli scopi di questa società riconosciuta a livello internazionale sono:

  • la promozione della formazione e la pratica in chirurgia plastica estetica, al fine di favorire uno scambio di conoscenze tra i chirurghi qualificati per l’avanzamento della chirurgia plastica estetica
  • sostenere e difendere che la chirurgia plastica estetica rimanga una disciplina riconosciuta e rispettata
  • sviluppare e incoraggiare tra i membri la pratica di standard elevati nella condotta personale, professionale ed etica
  • stabilire rapporti stabili con le associazioni internazionali di chirurgia plastica estetica
  • promuovere la migliore comprensione della chirurgia plastica estetica tra i medici e in particolare i colleghi di medicina generale
  • diffondere ai membri dell’associazione tutte le più recenti informazioni sulla professione medica e i risultati delle più attuali ricerche scientifiche
  • mettere a disposizione reali informazioni e consigliare tutti coloro che desiderano ottenere informazioni sulla chirurgia plastica estetica

I-tumori-benigni-della-cute-e-dei-tessuti-molli-sottocutanei-quali-sono-e-come-si-curano.jpg

Aprile 14, 2022 Rassegna Stampa

Definita neoformazione cutanea è la crescita di un’alterazione sulla pelle, in superficie o in profondità nei tessuti molli.

Dove possono comparire questi tumori e quando vanno rimossi chirurgicamente da uno specialista in chirurgia plastica.

I tumori cutanei benigni: perché insorgono e le conseguenze

La formazione dei tumori della pelle è dovuta ad una crescita eccessiva di cellule, non compromettono tessuti e/o l’organismo.

A differenza delle cellule cancerogene (che danno origine ai tumori maligni) queste creano masse delimitate (che non cambiano nella forma e nei margini in modo irregolare e imprevedibile a volte) né si diffondono in altre parti del corpo (producendo metastasi come per i tumori maligni).

Per tumori dei tessuti molli si intendono quelle escrescenze benigne che si presentano sull’epidermide, derma o ipoderma (gli strati che compongono la cute).

I tumori benigni non devono destare preoccupazione nel paziente poiché non sono aggressivi e non comportano problematiche cliniche, se non quelle estetiche o al massimo funzionali (nel caso in cui limitano delle attività fisiologiche, come una lesione alla palpebra che ostruisce il campo visivo o delle labbra che può deformarne la forma).

Può capitare che questi tumori benigni provochino dolore in determinate posture, o possono causare sanguinamento o disagi. come nel caso di nevi di grandi dimensioni.

Si definiscono neoformazioni a volte dai vari colori (pigmentate) ed in rilievo che spesso non evolvono o presentano rischi.

Questi possono essere asportati da un chirurgo plastico in regime ambulatoriale.

Bisogna tener sempre distinti i tumori benigni dai nei melanocitari, propriamente detti nevi. Questi sono classificati a parte. Possono essere presenti dalla nascita o crescere a qualsiasi età. Sono nevi composti, dermici oppure giunzionali. Sono questi ultimi quelli da tenere osservati perché, fortunatamente solo in alcuni soggetti, possono degenerare in un melanoma in situ o, peggio, invasivo. Esistono altri nevi particolari ma di più raro riscontro.

Le varie tipologie di tumori benigni della cute

Tra le varie formazioni cutanee vi sono:

  • gli angiomi , sono delle lesioni benigne, che hanno origine dal tessuto vascolare, definita appunto neoformazione vascolare benigna o neoplasia benigna di origine mesodermica, un tumore fatto quindi di vasi sanguigni.

Questi vasi formano degli accumuli dal colore rosso, si presentano sulla pelle.

Questi possono comparire nei neonati (per poi scomparire dopo alcuni anni) o presentarsi come “nei rossi” in pazienti adulti in ogni punto del corpo.  Quelli presenti alla nascita sono da considerare malformazioni congenite.

Gli angiomi sono i più frequenti a carico dei tessuti molli sottocutanei, insorgono per cause genetiche come detto ma a volte si producono durante la gravidanza e frequentemente si riducono spontaneamente dopo il termine della gravidanza e sono indotti dalla stimolazione ormonale della donna.

  • lipomi sono delle “palline” contenenti grasso, causati da un eccessivo sviluppo delle cellule lipidiche che vengono circondate da capsule fibrose e non. Questi non danno sintomi ma, lasciati crescere,  sono spesso di grandi dimensioni, quindi antiestetici.

E’ un tumore benigno del tessuto adiposo, un accumulo di grasso che si sviluppa sotto la pelle o sotto la fascia e può variare di dimensioni da 1 a 15-20 cm.

Possono insorgere in varie parti del corpo e possono causare disturbi da compressione

  • Cheratosi o verruche seborroiche, si manifestano con chiazze circolari sulla pelle, a volte ovali di colore giallo-brunastro o marrone. Sono di piccole dimensioni, iniziano come delle lesioni piane (macule) che si inspessiscono in lesioni più in rilievo causando a volte possono causare prurito o sanguinamento.

E’ una condizione diffusa in età avanzata (dopo i 50 anni), la loro insorgenza è dovuta dalla proliferazione di cellule dell’epidermide, dalla familiarità e alcune tipologie di verruche seborroiche possono insorgere per l’esposizione prolungata ai raggi UV.

Non hanno una causa infettiva, non sono contagiose né trasmissibili. Può esserci una certa predisposizione familiare. Vanno distinti dai nevi verrucosi e dalle verruche volgari che hanno altra origine e caratteristiche.

  • Cheratosi solari o attiniche, si manifestano con chiazze circolari sulla pelle ma diversamente dalle seborroiche, si presentano inizialmente piane, di piccole dimensioni, ma con superficie ruvida e arrossata; successivamente possono presentarsi con squame di colore biancastro o con croste di colore bruno-rossastro. Queste lesioni restano piane e crescono molto lentamente. Alcune possono regredire aiutate dall’uso di creme specifiche e dalla protezione totale dai raggi solari mentre più della metà possono degenerare in carcinomi cutanei maligni, più spesso carcinomi squamo-cellulari in situ, non invasivi, e meno frequentemente invasivi, seppure a malignità ridotta rispetto ad altre neoplasie. Per tal motivo sono definite lesioni precancerose. Qui conta molta la prevenzione come per i nei.

La diagnosi di tumore cutaneo e la loro rimozione

A prescindere dalla loro natura, non bisogna mai sottovalutare i cambiamenti cutanei sul nostro corpo, affidandosi a medici preparati nel settore, che si preoccupano della salute della nostra pelle quali sono i dermatologi e i chirurghi plastici.

Lo specialista in chirurgia plastica ed estetica è una figura professionale che può aiutare il paziente che presenta neoformazioni benigne e vuole eliminarle. Diffidate dalle valutazioni di un chirurgo estetico che non si sia formato e abbia la specializzazione in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica o da chi mette in evidenza discutibili master in chirurgia plastica o estetica che non hanno nulla a che vedere con le specializzazioni.

Il medico si avvale per effettuare la diagnosi, sul tipo di tumore, sia dell’esperienza visiva che palpatoria, in altri casi specifici di ecografie.

L’ecografia è indicata per queste neoformazioni sottocutanee (cisti, lipomi, linfonodi etc.), in casi dubbi un bravo medico può consigliare al paziente di effettuare una biopsia.

Il paziente deve prestare attenzione con il passare del tempo della modificazione o comparsa di questi tumori.

I tumori cutanei benigni non richiedono trattamento, ma dopo un’accurata diagnosi il medico può valutare di eliminarli perché possano degenerare o per una scelta puramente estetica del paziente.

L’asportazione dei tumori benigni viene eseguita  attraverso un piccolo intervento, avviene in anestesia locale attraverso un’incisione e può durare dai 10 ai 30 minuti, è possibile che i punti possano rilasciare una cicatrice se la rimozione del tumore è più profonda.

Due altre tipologie di rimozione sono:

  • l’asportazione tangenziale (shaving), è rapida ed indolore, non richiede punti di sutura e non lascia cicatrici chirurgiche, il campione viene sempre sottoposto ad esame istologico.
  • La rimozione con laser avviene attraverso la vaporizzazione della formazione cutanea ed è sicura, indolore e veloce ma non consente l’esame istologico a scopo diagnostico e quindi non è consigliata in neoformazioni dubbio o sospette.

Per alcune tipologie di neoformazioni quali cheratosi seborroiche, dermatofibromi, nevi dermici, nevi verrucosi, la seconda tipologia di trattamento, la tecnica dello shaving, è la più adatta.

I chirurghi plastici sono degli specialisti nel settore della chirurgia cutanea, sono in grado di garantire interventi rapidi, dall’elevata radicalità, sicuri e con sempre meno cicatrici laddove possibile.

 


Ringiovanire-lo-sguardo-cambiando-la-forma-degli-occhi-il-ruolo-della-chirurgia-plastica.jpg

Marzo 19, 2022 Rassegna Stampa

Ringiovanire lo sguardo, eliminando quei difetti che lo rendono spento e affaticato compromettendo l’intera visione del volto, oggi è una delle richieste più diffuse dai pazienti.

Blefaroplastica cantoplastica, cantopessi, correzione ptosi della palpebra superiore e correzione del sopracciglio sono gli interventi di chirurgia estetica dello sguardo.

Ognuno con un fine ben preciso.

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi:  blefaroplastica e ptosi palpebrale

La blefaroplastica è la chirurgia delle palpebre per eccellenza, punta a rimodellare le palpebre   che risultano cadenti, per apparire più giovani e seducenti.

Le modifiche da apportare con la procedura di blefaroplastica sia che riguardi la palpebra superiore che inferiore sono:

  • la rimozione della pelle in eccesso
  • la rimozione del grasso in eccesso

La blefaroplastica si differenzia dalla ptosi palpebrale superiore.

La ptosi palpebrale interessa esclusivamente la palpebra superiore. Il termine ptosi che deriva dal greco vuol dire caduta, discesa, abbassamento. Generalmente è la pelle in eccesso, pesante, che ricade oltre il bordo superiore della palpebra superiore ed è dovuta all’invecchiamento e rilassamento precoce dei tessuti.

Differentemente esiste una altra condizione, patologica, che è la ptosi della palpebra dovuta ad un difetto del muscolo che eleva la palpebra.

In questo caso, da un occhio o da entrambi, il bordo della palpebra superiore è più basso del normale fino a raggiungere la pupilla e arrecare fastidio alla vista allorquando la palpebra non si eleva in modo completo. Questa condizione può essere presente sin dalla nascita ma anche apparire nel corso della vita.

Altra condizione possibile per diverse cause è il lagoftalmo, l’ectropion. Questa condizione accade col tempo per diverse ragioni ed è qui il bordo della palpebra inferiore a cedere, a staccarsi e abbassarsi rispetto al profilo oculare e determinare una maggiore apertura della fessura oculare,  propriamente chiamata lagoftalmo.

Questo difetto espone la sclera e l’occhio ad una maggiore secchezza oltre che apparire esteticamente  poco gradevole.

In sintesi, le palpebre risultano cadenti, questo avviene per svariate cause, tra cui:

  • l’invecchiamento (i muscoli delle palpebre si  indeboliscono, i setti perdono la loro tensione, la pelle perdo tono e elasticità)
  • difetti congeniti o cromosomici
  • lo sviluppo improprio del muscolo elevatore della palpebra superiore

Le tecniche chirurgiche in questo settore risolvono le suddette problematiche in maniera efficace e definitiva.

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi: la Cantoplastica

La Cantoplastica è la tecnica di chirurgia plastica utilizzata per riposizionare il canto laterale o canthal tilt (la parte dell’angolo esterno dell’occhio), punto in cui le palpebre superiori si uniscono a quelle inferiori.

Il risultato della cantoplastica è quello di ottenere uno sguardo con l’angolo laterale dell’occhio più stirato e far apparire l’occhio mento tondo.

Gli occhi saranno inclinati verso l’alto e più allungati verso le tempie  con  un aspetto simile a quello di un gatto o occhi a mandorla ma, per carità, senza esagerare..

L’intervento si esegue in base ad alcune caratteristiche quali:

  • il sesso ( se uomo o donna)
  • la morfologia e le proporzione del volto
  • le esigenze del paziente stesso.

E’ una procedura efficace nel correggere difetti estetici, utile quando nella regione perioculare dell’occhio si perde espressività e ne consegue un volto spento.

Procedura utile anche per ridurre :

  • l’effetto della palpebra cadente (ptosi)
  • correggere una malposizione della palpebra
  • correggere un intervento di blefaroplastica

In cosa consiste l’intervento chirurgico?

La procedura avviene in anestesia locale o sedazione endovenosa, della durata di un’ora circa.

Il chirurgo estetico traccia dei punti con il pennarello sull’occhio, dove avviene poi l’incisione.

Il chirurgo incide nell’angolo esterno dell’occhio, zona in cui l’incisione sarà nascosta dalle pieghe cutanee, per ridurne la visibilità.

L’operazione interessa il tendine cantale inferiore, questo viene:

  • reciso
  •  isolato dai tessuti che lo circondano
  •  stirato e sollevato

La procedura è personalizzata a seconda dell’aspetto che il paziente vuole ottenere, nel rispetto dell’immagine che si vuole assumere, il tutto sarà discusso durante la visita pre-operatoria con il medico specialista.

Il recupero post-operatorio è rapido, di circa 72 ore, per poter tornare alle proprie attività quotidiane.

Un’alternativa alla cantoplastica è la cantopessi, di cosa si tratta?

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi: la cantopessi

Un’ulteriore tecnica che interessa le palpebre è la cantopessi, un lifting della palpebra inferiore che, di fatto, allunga l’occhio.

L’obiettivo della cantopessi è quello di ritoccare l’estetica degli occhi, possibile questo, con l’eliminazione della pelle in eccesso, senza porre modifiche alla forma in sé.

Nella cantopessi il tendine cantale viene, invece, tensionato (con una sutura) al periostio dell’orbita.

In termini più semplici, si permette di dare una forma diversa all’occhio, stirando la parte laterale della rima oculare.

L’aspetto dell’occhio risulta più a mandorla, è un tipo di lifting della palpebra che migliora l’aspetto dell’occhio eliminando le pelle in eccesso.

Anche in questo caso, l’incisione viene effettuata in una zona nascosta, sotto le ciglia, a livello del bordo laterale della palpebra inferiore.

L’intervento è indolore, ed i risultati saranno quelli di un vero e proprio lifting, in maniera permanente, il beneficio di questa tecnica è immediato.

La durata della procedura è di circa 30 minuti.

I punti vengono rimossi dopo qualche giorno, e ci si potrà truccare senza problemi.

E’ consigliabile non esporsi alla luce diretta del sole per qualche settimana, ma utilizzare occhiali da sole o schermi solari.

Cantopessi e cantoplastica, quali sono le differenze?

La differenza sostanziale con la cantoplastica è che, nella cantopessi non si ha un’interruzione del tendine cantale.

Questo significa che nella cantopessi,  il legamento in questione non viene interrotto chirurgicamente ma solo ancorato con dei punti di sutura.

La procedura di cantoplastica si può considerare più invasiva della cantopessi e riservarla ai casi più severi.

La cantopessi ha una durata inferiore della cantoplastica, avviene sempre in anestesia locale ma dura mezz’ora in meno della seconda.

Entrambe le tecniche devono essere eseguite da un medico specializzato in chirurgia plastica, sono eseguibili ambulatoriamente o in day hospital.

Sia la cantoplastica che la cantoplessi si possono effettuare in associazione alla blefaroplastica sia superiore che inferiore.

Non si escludono, inoltre, altri trattamenti da poter aggiungere quali:

  • i vari filler (ad acido ialuronico)
  • lipofilling nelle sue versioni micro- e nano-graft biorigenerative
  • il botulino
  • peeling chimici
  • interventi di lifting orbito-zigomatico (abbinabile alla blefaroplastica e che solleva delicatamente la guancia superiore) o più estesi alla guancia o al collo

per donare un aspetto migliore al volto nel suo complesso.


Contatti

Dr. Egidio Riggio P. Iva 04670810961 Privacy Policy

Proseguendo su questo sito, accetti l'utilizzo dei cookie più info

Questo sito utilizza cookie per fornire la migliore esperienza possibile: continuando a navigare senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "OK" ne permetti l'utilizzo. Grazie!

Chiudi