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DIARIO

ll blog del Dott. Egidio Riggio e le numerose interviste sugli innovativi interventi di chirurgia plastica rilasciate dal chirurgo


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Aprile 26, 2022 NewsRassegna Stampa

Nella cornice di Sorrento al nono congresso nazionale AICPE (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica), appena conclusosi,  il dott. Egidio Riggio è stato rieletto nel consiglio direttivo di questa società scientifica che vede nelle sue fila specialisti chirurghi plastici e estetici di tutta Italia, per altri due anni .
Gli scopi di questa società riconosciuta a livello internazionale sono:

  • la promozione della formazione e la pratica in chirurgia plastica estetica, al fine di favorire uno scambio di conoscenze tra i chirurghi qualificati per l’avanzamento della chirurgia plastica estetica
  • sostenere e difendere che la chirurgia plastica estetica rimanga una disciplina riconosciuta e rispettata
  • sviluppare e incoraggiare tra i membri la pratica di standard elevati nella condotta personale, professionale ed etica
  • stabilire rapporti stabili con le associazioni internazionali di chirurgia plastica estetica
  • promuovere la migliore comprensione della chirurgia plastica estetica tra i medici e in particolare i colleghi di medicina generale
  • diffondere ai membri dell’associazione tutte le più recenti informazioni sulla professione medica e i risultati delle più attuali ricerche scientifiche
  • mettere a disposizione reali informazioni e consigliare tutti coloro che desiderano ottenere informazioni sulla chirurgia plastica estetica

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Aprile 14, 2022 Rassegna Stampa

Definita neoformazione cutanea è la crescita di un’alterazione sulla pelle, in superficie o in profondità nei tessuti molli.

Dove possono comparire questi tumori e quando vanno rimossi chirurgicamente da uno specialista in chirurgia plastica.

I tumori cutanei benigni: perché insorgono e le conseguenze

La formazione dei tumori della pelle è dovuta ad una crescita eccessiva di cellule, non compromettono tessuti e/o l’organismo.

A differenza delle cellule cancerogene (che danno origine ai tumori maligni) queste creano masse delimitate (che non cambiano nella forma e nei margini in modo irregolare e imprevedibile a volte) né si diffondono in altre parti del corpo (producendo metastasi come per i tumori maligni).

Per tumori dei tessuti molli si intendono quelle escrescenze benigne che si presentano sull’epidermide, derma o ipoderma (gli strati che compongono la cute).

I tumori benigni non devono destare preoccupazione nel paziente poiché non sono aggressivi e non comportano problematiche cliniche, se non quelle estetiche o al massimo funzionali (nel caso in cui limitano delle attività fisiologiche, come una lesione alla palpebra che ostruisce il campo visivo o delle labbra che può deformarne la forma).

Può capitare che questi tumori benigni provochino dolore in determinate posture, o possono causare sanguinamento o disagi. come nel caso di nevi di grandi dimensioni.

Si definiscono neoformazioni a volte dai vari colori (pigmentate) ed in rilievo che spesso non evolvono o presentano rischi.

Questi possono essere asportati da un chirurgo plastico in regime ambulatoriale.

Bisogna tener sempre distinti i tumori benigni dai nei melanocitari, propriamente detti nevi. Questi sono classificati a parte. Possono essere presenti dalla nascita o crescere a qualsiasi età. Sono nevi composti, dermici oppure giunzionali. Sono questi ultimi quelli da tenere osservati perché, fortunatamente solo in alcuni soggetti, possono degenerare in un melanoma in situ o, peggio, invasivo. Esistono altri nevi particolari ma di più raro riscontro.

Le varie tipologie di tumori benigni della cute

Tra le varie formazioni cutanee vi sono:

  • gli angiomi , sono delle lesioni benigne, che hanno origine dal tessuto vascolare, definita appunto neoformazione vascolare benigna o neoplasia benigna di origine mesodermica, un tumore fatto quindi di vasi sanguigni.

Questi vasi formano degli accumuli dal colore rosso, si presentano sulla pelle.

Questi possono comparire nei neonati (per poi scomparire dopo alcuni anni) o presentarsi come “nei rossi” in pazienti adulti in ogni punto del corpo.  Quelli presenti alla nascita sono da considerare malformazioni congenite.

Gli angiomi sono i più frequenti a carico dei tessuti molli sottocutanei, insorgono per cause genetiche come detto ma a volte si producono durante la gravidanza e frequentemente si riducono spontaneamente dopo il termine della gravidanza e sono indotti dalla stimolazione ormonale della donna.

  • lipomi sono delle “palline” contenenti grasso, causati da un eccessivo sviluppo delle cellule lipidiche che vengono circondate da capsule fibrose e non. Questi non danno sintomi ma, lasciati crescere,  sono spesso di grandi dimensioni, quindi antiestetici.

E’ un tumore benigno del tessuto adiposo, un accumulo di grasso che si sviluppa sotto la pelle o sotto la fascia e può variare di dimensioni da 1 a 15-20 cm.

Possono insorgere in varie parti del corpo e possono causare disturbi da compressione

  • Cheratosi o verruche seborroiche, si manifestano con chiazze circolari sulla pelle, a volte ovali di colore giallo-brunastro o marrone. Sono di piccole dimensioni, iniziano come delle lesioni piane (macule) che si inspessiscono in lesioni più in rilievo causando a volte possono causare prurito o sanguinamento.

E’ una condizione diffusa in età avanzata (dopo i 50 anni), la loro insorgenza è dovuta dalla proliferazione di cellule dell’epidermide, dalla familiarità e alcune tipologie di verruche seborroiche possono insorgere per l’esposizione prolungata ai raggi UV.

Non hanno una causa infettiva, non sono contagiose né trasmissibili. Può esserci una certa predisposizione familiare. Vanno distinti dai nevi verrucosi e dalle verruche volgari che hanno altra origine e caratteristiche.

  • Cheratosi solari o attiniche, si manifestano con chiazze circolari sulla pelle ma diversamente dalle seborroiche, si presentano inizialmente piane, di piccole dimensioni, ma con superficie ruvida e arrossata; successivamente possono presentarsi con squame di colore biancastro o con croste di colore bruno-rossastro. Queste lesioni restano piane e crescono molto lentamente. Alcune possono regredire aiutate dall’uso di creme specifiche e dalla protezione totale dai raggi solari mentre più della metà possono degenerare in carcinomi cutanei maligni, più spesso carcinomi squamo-cellulari in situ, non invasivi, e meno frequentemente invasivi, seppure a malignità ridotta rispetto ad altre neoplasie. Per tal motivo sono definite lesioni precancerose. Qui conta molta la prevenzione come per i nei.

La diagnosi di tumore cutaneo e la loro rimozione

A prescindere dalla loro natura, non bisogna mai sottovalutare i cambiamenti cutanei sul nostro corpo, affidandosi a medici preparati nel settore, che si preoccupano della salute della nostra pelle quali sono i dermatologi e i chirurghi plastici.

Lo specialista in chirurgia plastica ed estetica è una figura professionale che può aiutare il paziente che presenta neoformazioni benigne e vuole eliminarle. Diffidate dalle valutazioni di un chirurgo estetico che non si sia formato e abbia la specializzazione in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica o da chi mette in evidenza discutibili master in chirurgia plastica o estetica che non hanno nulla a che vedere con le specializzazioni.

Il medico si avvale per effettuare la diagnosi, sul tipo di tumore, sia dell’esperienza visiva che palpatoria, in altri casi specifici di ecografie.

L’ecografia è indicata per queste neoformazioni sottocutanee (cisti, lipomi, linfonodi etc.), in casi dubbi un bravo medico può consigliare al paziente di effettuare una biopsia.

Il paziente deve prestare attenzione con il passare del tempo della modificazione o comparsa di questi tumori.

I tumori cutanei benigni non richiedono trattamento, ma dopo un’accurata diagnosi il medico può valutare di eliminarli perché possano degenerare o per una scelta puramente estetica del paziente.

L’asportazione dei tumori benigni viene eseguita  attraverso un piccolo intervento, avviene in anestesia locale attraverso un’incisione e può durare dai 10 ai 30 minuti, è possibile che i punti possano rilasciare una cicatrice se la rimozione del tumore è più profonda.

Due altre tipologie di rimozione sono:

  • l’asportazione tangenziale (shaving), è rapida ed indolore, non richiede punti di sutura e non lascia cicatrici chirurgiche, il campione viene sempre sottoposto ad esame istologico.
  • La rimozione con laser avviene attraverso la vaporizzazione della formazione cutanea ed è sicura, indolore e veloce ma non consente l’esame istologico a scopo diagnostico e quindi non è consigliata in neoformazioni dubbio o sospette.

Per alcune tipologie di neoformazioni quali cheratosi seborroiche, dermatofibromi, nevi dermici, nevi verrucosi, la seconda tipologia di trattamento, la tecnica dello shaving, è la più adatta.

I chirurghi plastici sono degli specialisti nel settore della chirurgia cutanea, sono in grado di garantire interventi rapidi, dall’elevata radicalità, sicuri e con sempre meno cicatrici laddove possibile.

 


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Marzo 19, 2022 Rassegna Stampa

Ringiovanire lo sguardo, eliminando quei difetti che lo rendono spento e affaticato compromettendo l’intera visione del volto, oggi è una delle richieste più diffuse dai pazienti.

Blefaroplastica cantoplastica, cantopessi, correzione ptosi della palpebra superiore e correzione del sopracciglio sono gli interventi di chirurgia estetica dello sguardo.

Ognuno con un fine ben preciso.

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi:  blefaroplastica e ptosi palpebrale

La blefaroplastica è la chirurgia delle palpebre per eccellenza, punta a rimodellare le palpebre   che risultano cadenti, per apparire più giovani e seducenti.

Le modifiche da apportare con la procedura di blefaroplastica sia che riguardi la palpebra superiore che inferiore sono:

  • la rimozione della pelle in eccesso
  • la rimozione del grasso in eccesso

La blefaroplastica si differenzia dalla ptosi palpebrale superiore.

La ptosi palpebrale interessa esclusivamente la palpebra superiore. Il termine ptosi che deriva dal greco vuol dire caduta, discesa, abbassamento. Generalmente è la pelle in eccesso, pesante, che ricade oltre il bordo superiore della palpebra superiore ed è dovuta all’invecchiamento e rilassamento precoce dei tessuti.

Differentemente esiste una altra condizione, patologica, che è la ptosi della palpebra dovuta ad un difetto del muscolo che eleva la palpebra.

In questo caso, da un occhio o da entrambi, il bordo della palpebra superiore è più basso del normale fino a raggiungere la pupilla e arrecare fastidio alla vista allorquando la palpebra non si eleva in modo completo. Questa condizione può essere presente sin dalla nascita ma anche apparire nel corso della vita.

Altra condizione possibile per diverse cause è il lagoftalmo, l’ectropion. Questa condizione accade col tempo per diverse ragioni ed è qui il bordo della palpebra inferiore a cedere, a staccarsi e abbassarsi rispetto al profilo oculare e determinare una maggiore apertura della fessura oculare,  propriamente chiamata lagoftalmo.

Questo difetto espone la sclera e l’occhio ad una maggiore secchezza oltre che apparire esteticamente  poco gradevole.

In sintesi, le palpebre risultano cadenti, questo avviene per svariate cause, tra cui:

  • l’invecchiamento (i muscoli delle palpebre si  indeboliscono, i setti perdono la loro tensione, la pelle perdo tono e elasticità)
  • difetti congeniti o cromosomici
  • lo sviluppo improprio del muscolo elevatore della palpebra superiore

Le tecniche chirurgiche in questo settore risolvono le suddette problematiche in maniera efficace e definitiva.

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi: la Cantoplastica

La Cantoplastica è la tecnica di chirurgia plastica utilizzata per riposizionare il canto laterale o canthal tilt (la parte dell’angolo esterno dell’occhio), punto in cui le palpebre superiori si uniscono a quelle inferiori.

Il risultato della cantoplastica è quello di ottenere uno sguardo con l’angolo laterale dell’occhio più stirato e far apparire l’occhio mento tondo.

Gli occhi saranno inclinati verso l’alto e più allungati verso le tempie  con  un aspetto simile a quello di un gatto o occhi a mandorla ma, per carità, senza esagerare..

L’intervento si esegue in base ad alcune caratteristiche quali:

  • il sesso ( se uomo o donna)
  • la morfologia e le proporzione del volto
  • le esigenze del paziente stesso.

E’ una procedura efficace nel correggere difetti estetici, utile quando nella regione perioculare dell’occhio si perde espressività e ne consegue un volto spento.

Procedura utile anche per ridurre :

  • l’effetto della palpebra cadente (ptosi)
  • correggere una malposizione della palpebra
  • correggere un intervento di blefaroplastica

In cosa consiste l’intervento chirurgico?

La procedura avviene in anestesia locale o sedazione endovenosa, della durata di un’ora circa.

Il chirurgo estetico traccia dei punti con il pennarello sull’occhio, dove avviene poi l’incisione.

Il chirurgo incide nell’angolo esterno dell’occhio, zona in cui l’incisione sarà nascosta dalle pieghe cutanee, per ridurne la visibilità.

L’operazione interessa il tendine cantale inferiore, questo viene:

  • reciso
  •  isolato dai tessuti che lo circondano
  •  stirato e sollevato

La procedura è personalizzata a seconda dell’aspetto che il paziente vuole ottenere, nel rispetto dell’immagine che si vuole assumere, il tutto sarà discusso durante la visita pre-operatoria con il medico specialista.

Il recupero post-operatorio è rapido, di circa 72 ore, per poter tornare alle proprie attività quotidiane.

Un’alternativa alla cantoplastica è la cantopessi, di cosa si tratta?

Ringiovanire lo sguardo cambiando la forma degli occhi: la cantopessi

Un’ulteriore tecnica che interessa le palpebre è la cantopessi, un lifting della palpebra inferiore che, di fatto, allunga l’occhio.

L’obiettivo della cantopessi è quello di ritoccare l’estetica degli occhi, possibile questo, con l’eliminazione della pelle in eccesso, senza porre modifiche alla forma in sé.

Nella cantopessi il tendine cantale viene, invece, tensionato (con una sutura) al periostio dell’orbita.

In termini più semplici, si permette di dare una forma diversa all’occhio, stirando la parte laterale della rima oculare.

L’aspetto dell’occhio risulta più a mandorla, è un tipo di lifting della palpebra che migliora l’aspetto dell’occhio eliminando le pelle in eccesso.

Anche in questo caso, l’incisione viene effettuata in una zona nascosta, sotto le ciglia, a livello del bordo laterale della palpebra inferiore.

L’intervento è indolore, ed i risultati saranno quelli di un vero e proprio lifting, in maniera permanente, il beneficio di questa tecnica è immediato.

La durata della procedura è di circa 30 minuti.

I punti vengono rimossi dopo qualche giorno, e ci si potrà truccare senza problemi.

E’ consigliabile non esporsi alla luce diretta del sole per qualche settimana, ma utilizzare occhiali da sole o schermi solari.

Cantopessi e cantoplastica, quali sono le differenze?

La differenza sostanziale con la cantoplastica è che, nella cantopessi non si ha un’interruzione del tendine cantale.

Questo significa che nella cantopessi,  il legamento in questione non viene interrotto chirurgicamente ma solo ancorato con dei punti di sutura.

La procedura di cantoplastica si può considerare più invasiva della cantopessi e riservarla ai casi più severi.

La cantopessi ha una durata inferiore della cantoplastica, avviene sempre in anestesia locale ma dura mezz’ora in meno della seconda.

Entrambe le tecniche devono essere eseguite da un medico specializzato in chirurgia plastica, sono eseguibili ambulatoriamente o in day hospital.

Sia la cantoplastica che la cantoplessi si possono effettuare in associazione alla blefaroplastica sia superiore che inferiore.

Non si escludono, inoltre, altri trattamenti da poter aggiungere quali:

  • i vari filler (ad acido ialuronico)
  • lipofilling nelle sue versioni micro- e nano-graft biorigenerative
  • il botulino
  • peeling chimici
  • interventi di lifting orbito-zigomatico (abbinabile alla blefaroplastica e che solleva delicatamente la guancia superiore) o più estesi alla guancia o al collo

per donare un aspetto migliore al volto nel suo complesso.


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Marzo 14, 2022 Rassegna Stampa

La rinoplastica è la correzione di alcune imperfezioni del naso.

Oggi è possibile rimodellare il proprio naso sia con un intervento chirurgico che con tecniche alternative.

Rinoplastica: le tecniche a confronto

In cosa consiste l’intervento chirurgico di rinoplastica?

Alla base della rinoplastica vi è la necessità, da parte del paziente, di migliorare l’aspetto estetico del naso, e di conseguenza del volto, o per migliorarne la funzionalità.

A volte eliminare un piccolo difetto sul viso migliora la totalità del volto, avere un naso perfetto significa acquisire lineamenti più aggraziati ed addolcire il viso.

Il paziente sceglie di rifarsi il naso per svariate motivazioni, quali:

  • non accettazione di forma o dimensione del naso
  • deviazione del setto nasale che impedisce la corretta respirazione

Vi sono due modalità per effettuare la tecnica chirurgica di rinoplastica:

  • rinoplastica aperta
  • rinoplastica chiusa

La rinoplastica aperta viene effettuata attraverso un piccolo taglio situato a metà della columella (quella parte più esterna del setto rivestita da pelle tra le due narici, che si prolunga all’interno delle ali del naso al di sotto delle cartilagini).

Attraverso questa tecnica chirurgica, il chirurgo ha una visione diretta delle strutture nasali.

La rinoplastica chiusa prevede che si effettui soltanto un’incisione interna alle narici, così da rimodellare il naso senza incisioni esterne.

Questa procedura non è tecnicamente più complessa della prima, ma richiede manualità e progettualità specifiche ma col vantaggio che al paziente non resterà alcuna cicatrice visibile.

Le due tecniche devono essere eseguite da un chirurgo plastico esperto, il quale saprà scegliere la procedura migliore in base alla modifica che il paziente desidera ottenere per il proprio naso.

La rinoplastica può essere eseguita sia in anestesia totale o locale ma sempre con l’assistenza del medico anestesista ed il paziente potrà essere dimesso il giorno stesso dell’intervento oppure, al più tardi, il giorno successivo.

Rinoplastica non chirurgica mini invasiva, di cosa si tratta?

Una valida alternativa all’intervento chirurgico per migliorare l’estetica del naso è il Rinofiller.

Protagonisti di questa procedura sono i filler volumizzanti con acido ialuronico.

Questa tecnica viene eseguita in ambulatorio, utilizzando specifici filler, utilizzati anche per riempire le rughe del viso.

Il filler iniettabile è un riempitivo dei tessuti molli che si inietta nella pelle a varie profondità.

I difetti che attraverso questa tecnica possono essere nascosti, eliminati, sono:

  • le gobbe o deviazioni (i filler riempiranno le aree non regolari)
  • il volume del naso (sollevandone la punta o alzando la radice di esso)

Non esiste una  rinoplastica minima, tanto meno una Rinoplastica Smart. Sono solo trovate pubblicitarie.

Esiste invece la rinoplastica “parziale” esclusivamente del dorso del naso allo scopo di ridurre una piccola gobba o della punta dove viene ridotta una punta larga, a bulbo a o a patata, ma senza dover toccare la parte ossea del dorso, solamente le cartilagini del naso. In questi due tipi di rinoplastica non  vengono utilizzati i soliti tamponi post operatori ma anche soltanto delle piccole garze morbide, cosiddette grasse con paraffina o connettivina, facilmente rimuovibili 12-24 ore dopo.

 noti gessetti posti sul naso, di materiale plastico, sono necessari e insostituibili nell’immediato post-operatorio laddove bisogna proteggere la struttura ossea ricomposta durante la rinoplastica.

Rinoplastica: durata e post-intervento

Il Rinofiller non prevede anestesia a differenza dell’intervento chirurgico.

Il chirurgo, infatti, potrebbe applicare una semplice crema anestetica per alleviare il fastidio durante la seduta.

Una seduta di rinofiller dura circa 30 minuti, in studio, mentre un intervento chirurgico ha una durata di almeno un’ora in sala operatoria.

Il post operatorio previsto per un intervento chirurgico è di 7 giorni, durante i quali non sarà possibile per il paziente:

  • soffiare il naso
  • fare sport
  • fare movimenti bruschi con il capo

Dopo una seduta di Rinofiller, invece, il paziente potrà tornare subito alle abitudini quotidiane.

I filler sono inerti ed i prodotti utilizzati sono riassorbibili. Il medico consiglierà al paziente di non esporsi al sole nelle ore successive alla seduta ed evitare l’uso degli occhiali. Può generare un gonfiore modesto,  lieve prurito e temporanee irritazioni cutanee.

Dopo l’intervento chirurgico il naso del paziente risulterà gonfio anche per mesi, sia dal versante cutaneo che interno a livello delle mucose.

Dopo circa 7-10 giorni, il paziente dovrà effettuare una visita di controllo in cui verrà eliminata la protezione rigida che ricopre il naso e verranno applicati dei cerotti.

Il naso resterà gonfio per ulteriori giorni, quindi si potrà tornare alla normalità dopo svariate settimane.

Il risultato di un naso perfetto con la rinoplastica non chirurgica

Il rinofiller è una tecnica moderna ed efficace per migliorare rapidamente il profilo del naso.

E’ una procedura prettamente estetica e bisogna sottolineare che non è indicata per chi ha problemi funzionali nasali.

Come per molti trattamenti estetici queste tecniche,  nonostante siano meno invasive, devono essere eseguite da professionisti certificati.

Il rinofiller non sostituisce la vera rinoplastica ma può essere una opportuna opzione per difetti moderati e per persone che non vogliono sottoporsi ad una operazione chirurgica, con tutto quello che questa comporta per la guarigione.

E’ però pur sempre da precisare che il filler al naso non è privo di complicanze, anche importanti, e nella regione nasale è raccomandabile che sia eseguito da chirurghi plastici che conoscono bene l’anatomia del naso e le tecniche di rinoplastica.

Questa raccomandazione è necessaria, in quanto non si tratta qui di riempire una ruga superficiale e in genere i segni di invecchiamento del viso, ben studiati dalla medicina estetica.

I specialisti in chirurgia plastica sapranno valutare singolarmente il caso da trattare e consigliare al meglio il paziente sulla scelta della tecnica più adatta, allo scopo di operare in sicurezza per raggiungere gli obiettivi condivisi col paziente.

Conclusioni

Le tecniche non invasive nel rimodellamento del naso sono un’ottima soluzione, se eseguite da mani esperte, per chi vuole correggere i suoi difetti estetici  senza dover affrontare un intervento chirurgico.

 

Fonte: DOSSIER SALUTE – Pubblicato il 10 Marzo 2022


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Gennaio 30, 2022 NewsRassegna Stampa

Al dott. Egidio Riggio è stato rinnovato la nomina a Editor-in-Chief (EiC) della rivista scientifica internazionale Surgical Techniques Development.

https://www.mdpi.com/journal/std/editors

Surgical Techniques Development è una rivista in lingua inglese, Open-Access disponibile solo online, che sfrutta il sistema di peer-review,. Dal nuovo anno è stata acquistata da  MDPI, publisher  di riviste scientifiche internazionali in diversi settori che ha sede in Svizzera a Basilea.


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Gennaio 10, 2022 CorpoNewsRassegna Stampa

Il rimodellamento dei glutei è sempre più ricercato dalle donne che hanno difficoltà nell’avere un corpo più tonico.

Le diete e la costante attività fisica non sono sempre in grado di modellare i glutei quanto lo si desidera.

Molti medici estetici, quindi, consigliano sempre più frequentemente tecniche innovative sicure, molto performanti e che non lasciano cicatrici.

Rimodellare i glutei per piacersi e per sentirsi meglio con sé stesse

Ritoccare i glutei è per le donne sinonimo di sentirsi più belle, accettare di più il proprio fisico e avere una più vasta scelta di abiti da acquistare quando si fa shopping!

Il rimodellamento dei glutei è  ricercato anche per le donne che non hanno le “rotondità” giuste nella zona glutea e vorrebbero migliorare questo aspetto sentendosi più affascinanti e più in armonia con il proprio corpo.

Molte donne soffrono di inestetismi :

  • cellulite,
  • pelle a buccia d’arancia
  • smagliature

e si è sempre più alla ricerca di tecniche meno invasive per eliminarli del tutto.

Rimodellamento del lato B, perché farlo?

Spesso le donne sentono la necessità di modellare i propri glutei, questo avviene perché spesso per fattori genetici o per sovrappeso i glutei diventano adiposi, quindi ricchi di grasso in più.

Anche una vita sedentaria , l’età che avanza e  le gravidanze influiscono sulla presenza di adiposità ed inestetismi, per questo molte donne ricercano la soluzione migliore per rimodellarsi, affidandosi al proprio chirurgo estetico di fiducia.

Liposuzione e lifting: due tecniche efficaci ma attenzione alle cicatrici!

E’ assodato che, volere una pelle migliore e delle curve perfette, spesso ci costa avere delle cicatrici che non andranno via con il tempo.

La liposuzione è utilizzata da molto tempo, ma questa tecnica prevede che ci siano una o più incisioni sulla pelle, e, di conseguenza, qualsiasi incisione il medico sarà  obbligato a fare rilascerà segni quali le cicatrici.

E’ una tecnica, oggi, sicuramente meno invasiva rispetto ad anni fa, perché molto studiata e perfezionata nel tempo ma riporterà delle cicatrici, anche se piccole e poco evidenti.

Anche il lifting è una tecnica molto usata, questa prevede però che vi siano delle incisioni nella zona da trattare.

Il chirurgo andrà prima a distendere la cute e successivamente ad eliminare il tessuto in eccesso, con adiposità, cellulite o per donare una tonicità maggiore.

Anche questa tecnica, prevedendo delle incisioni, rilascerà cicatrici sul corpo della paziente.

Il lifting dei glutei con la tecnica a sospensione elastica

La chirurgia estetica dei glutei si esegue con tecniche innovative eseguite dalle mani esperte di medici sempre più preparati e specializzati.

Una tra le tecniche più innovative nel campo della chirurgia estetica è il lifting del gluteo con i fili Elasticum, una tipologia di modellamento gluteo di ultima generazione.

Si esegue attraverso l’utilizzo di fili elastici, di silicone, creati per la sospensione e trazione dei tessuti.

La procedura prevede che il chirurgo introduca e posizioni il filo nel sottocute, tirando successivamente i due capi del filo.

Il tessuto adiposo si solleva, i glutei risultano più alti, più armoniosi proprio come si sperava.

Il filo Elasticum  è invisibile, non rilascia alcun segno, il risultato è immediato e mininvasivo, dura diversi anni senza effetti collaterali.

La procedura con fili a sospensione si esegue in ambulatorio, in anestesia locale.

Il chirurgo plastico altamente qualificato e specializzato in tecniche innovative come questa, assicura al paziente glutei scolpiti senza cicatrici né protesi ed in linea con i risultati sperati.

Un’ulteriore procedura alternativa è quella a base di acido ialuronico.

L’utilizzo di questa sostanza (l’acido ialuronico) è molto diffusa, grazie anche alla sua sicurezza e la compatibilità con l’organismo.

La potenza dell’acido ialuronico sta nello stimolare la produzione di collagene, utile per aumentare il tono del tessuto interessato da inestetismi.

Le iniezioni di acido ialuronico renderanno i glutei più curvi, dalla consistenza morbida e sarà evidente l’aspetto più tonico e naturale.

Questo sarà possibile senza alcun taglio, anestesia e nessuna cicatrice.

Il trattamento con acido ialuronico viene effettuato in ambulatorio, ha la durata di 30 minuti circa, è una delle soluzioni più efficaci per rimodellare il proprio Lato B, senza doversi preoccupare di subire un intervento.

Aumentare i glutei senza chirurgia si può!

Questi metodi sono la scelta più idonea per chi non vuole sottoporsi ad un intervento di gluteoplastica anche chiamato Brazilian Butt Lift.

un intervento chirurgico che consente di modificare la forma e dimensione dei glutei attraverso l’utilizzo del grasso, di protesi glutee in silicone.

Alcune donne, scelgono queste tecniche anche per l’impossibilità di potersi affidare alla chirurgia perché troppo magre, tanto da non avere depositi di grasso utili per effettuare una liposcultura o un lipofilling.

Modellare i glutei in maniera meno invasiva, in cui non sono richieste precauzioni, è possibile grazie a queste tecniche che aiuteranno quelle donne con un Lato B troppo piatto o piccolo, dei glutei cadenti e flaccidi, che si presentano senza consistenza o forma.

I risultati saranno immediati, si potrà accontentare la propria paziente in base alle sue volontà, in assenza di dolore e dal risultato subito voluminoso.

E’ importante ricordare che queste tecniche innovative, che non rilasceranno segni sulla nostra pelle, hanno un effetto non permanente, quindi i trattamenti andrebbero ripetuti nel tempo per avere dei glutei sempre perfetti.

 

Fonte: DOSSIER SALUTE – Pubblicato il 21 Dicembre 2021


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Gennaio 10, 2022 NewsRassegna StampaViso

In medicina estetica non esistono solo trattamenti chirurgici per apportare miglioramenti a viso, labbra, palpebre, correggere gli inestetismi principali ed effettuare lifting facciali.

Sono molte le tecniche conosciute per ogni medico specializzato in medicina e chirurgia estetica da trattare nel proprio studio senza dover intervenire chirurgicamente, per il ringiovanimento in generale.

I trattamenti non chirurgici in medicina estetica

È difficile ignorare l’invecchiamento che avanza sul nostro volto, guardandoci allo specchio noteremo piccole rughe intorno agli occhi o alle labbra, le macchie dell’età e qualche cedimento della pelle.

Ci sono oggi dei modi per non finire sotto i ferri, migliorando questi aspetti ed effettuando trattamenti non chirurgici

Tra i tanti trattamenti non chirurgici vi sono:

  • La cheilopastica (il rimodellamento e aumento del volume delle labbra)
  • La blefaroplastica (il miglioramento delle palpebre dovuto alle borse sotto gli occhi)
  • Il Peeling chimico (il rinnovamento cellulare della pelle attraverso l’iniezione di sostanze chimiche)
  • Il Soft Lifting con fili in PDO (trattamento antiage con l’utilizzo di un filo in polidiossanone)
  • Tecniche di biostimolazione e biorigenerazione attraverso microiniezioni nella pelle di Plasma Ricco di Piastrine (PRP)
  • Il Nano Fat Graft (Lipofilling), il riempimento delle rughe con una soluzione oleosa
  • Il Botulino (la distensione della cute con iniezioni della proteina denominata Tossina Botulinica)
  • Il Filler (trattamento con acido ialuronico per riempire le rughe d’espressione)

Ringiovanimento del viso: quanto sono diffusi i trattamenti non chirurgici?

Alcuni studi hanno confermato che tra i trattamenti non chirurgici il più diffuso fino ad oggi è stato il Botulino, denominato anche Botox, in cima alla lista delle procedure cosmetiche minimamente invasive più utilizzato e scelto.

Solo nel 2019 sono state 7,7 milioni le iniezioni, seguito dal Filler con 2,7 milioni ed il Peeling chimico con 1,3 milioni di procedure.

Nel complesso, le procedure estetiche non chirurgiche sono aumentate del 2% nelle donne e sempre più spesso scelte anche dagli uomini.

Questo dipende dal fatto che questi trattamenti sono sia “abbordabili” sia perché richiedono meno tempo rispetto ad un trattamento chirurgico.

Ringiovanimento del viso: i benefici degli approcci non chirurgici

Anche se i trattamenti non chirurgici potrebbero probabilmente non darvi un risultato perfetto, come un lifting facciale chirurgico, sono molto efficaci per combattere:

  • Rughe e pieghe profonde
  • Perdita del volume facciale
  • Tono e elasticità della pelle

I benefici sono sia economici (poiché in media un lifting chirurgico costa dieci volte di più rispetto al Filler, Botulino o peeling chimico) che nei tempi di recupero.

Effettuando un trattamento non chirurgico i tempi di recupero sono infatti più brevi, con alcune procedure si può rientrare a lavoro il giorno stesso dopo il trattamento, molte tecniche utilizzate impiegano meno di un’ora di trattamento.

Il senso di fastidio è minore rispetto ad una procedura chirurgica, dopo un trattamento cosmetico non chirurgico sarà necessaria una cura lieve ed in alcuni casi la somministrazione di un antidolorifico.

Meno rischi nel complesso, dunque, non dovendo sottoporsi ad un’anestesia generale o grandi incisioni.

Ringiovanimento del viso: quali trattamenti scegliere?

È importante scegliere con attenzione, con il proprio medico estetico di fiducia, il giusto trattamento per il ringiovanimento del viso cambiare il “difetto del proprio volto” che si desidera.

Tra i difetti più comuni si cerca di avere una pelle più luminosa, diminuire le rughe del contorno occhi ed avere una pelle più elastica e meno “decadente”.

Cambiamenti, miglioramenti, ricercati sia dagli uomini che dalle donne da poter apportare senza dover “finire sotto i ferri”.

Si andrà a scegliere il Botulino per ridurre la comparsa delle rughe, ad esempio, poiché estremamente adatta come terapia iniettabile e molto efficace.

Queste iniezioni andranno a bloccare temporaneamente i segnali nervosi e le contrazioni muscolari del volto, maggiormente utilizzati nel contorno occhi e tra le sopracciglia.

Iniezioni utili per rallentare la formazione di nuove rughe e prevenire la contrazione di alcuni muscoli facciali.

rischi di questo trattamento non chirurgico includono solo del rossore, gonfiore, mal di testa occasionale ed i risultati durano per 3 o 4 mesi.

Il Filler è un trattamento non invasivo molto efficace per combattere le rughe tanto odiate e ripristinare il ringiovanimento perso in alcune aree del volto.

I filler dermici sono trattamenti iniettabili costituiti da sostanze gel come l’acido ialuronico.

Questo trattamento è l’opzione migliore per il risollevamento di zigomi, mento e ripristinare il contorno.

La durata del Filler va dai 6 ai 12 mesi.

Un ulteriore lifting non chirurgico è l’ Ultherapy, una tecnica molto conosciuta di ultima generazione già utilizzato in America che si sta affacciando in Europa ed in Italia.

Questo trattamento è perfetto anche per chi ha paura degli aghi o chi appunto non vuole sottoporsi ad un intervento chirurgico per ripristinare i naturali lineamenti del viso.

Questa tecnica si avvale di ultrasuoni microfocalizzati per la riattivazione del collagene, un trattamento con ultrasuoni dura 40-45 minuti con un’unica sensazione successiva di intorpidimento e calore.

Conclusioni

trattamenti non chirurgici meritano di essere preferiti da uomini e donne rispetto a quelli invasivi non richiedendo particolari preparazioni sia nel pre che nel post trattamento.

Offrono dei risultati che non vanno ad alterare l’originaria armonia del volto, riducendo l’invecchiamento facciale in uno studio medico, senza l’utilizzo del bisturi per sentirsi più belli e giovani.

 

Fonte: DOSSIER SALUTE – Pubblicato il 14 Dicembre 2021


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Dicembre 1, 2021 NewsRassegna StampaSeno

Il seno è sempre stato visto come elemento caratterizzante della figura della donna, rappresentandone la sua possibilità di essere madre, la sua femminilità. È anche vero, però, che dà molto buona parte delle donne è costretta a combattere contro i diversi mali che attaccano quest’organo così importante.

Dunque è necessario imparare a prendersi cura autonomamente, e con l’aiuto di specialisti del proprio seno.

Come?

Attraverso l’autopalpazione, le visite e gli screening gratuiti.

Come prendersi cura del proprio seno: partiamo dalla prevenzione

Innanzitutto la prevenzione nel senso più ampio del significato della parola salute comprende il prendersi cura del corpo, comprende la preservazione del proprio stato di benessere psichico e fisico, e a ragion veduta specialmente benessere del seno come del viso. Agenti fisichi, chimici o meccanici  possono attaccare il seno e la primissima prevenzione parte da piccoli gesti e accorgimenti.

  • la scelta del reggiseno, che, soprattutto se dotato di ferretti e/o bretelle, non lasci alcun segno o comprima eccessivamente la circolazione venosa superficiale.
  • La corretta idratazione detersione della pelle con dei prodotti poco aggressivi
  • La postura.
  • Lo sport. L’uso del reggiseno elasticizzato è importante, soprattutto per le mammelle medio-grandi o quelle già eccessivamente mobili.

Non può mancare, tra questi piccoli accorgimenti, anche una corretta alimentazione, che preveda molta frutta e verdura, consigliando anche di evitare di inalare ed esalare fumo da sigarette.

La prevenzione comprende anche uno strumento di estrema importanza che le donne possono autonomamente utilizzare: l’autopalpazione.

Questa pratica permette di monitorare il proprio seno e tutti i suoi cambiamenti, in modo tale da definire precocemente un qualsiasi cambiamento anomalo. Permette di conoscersi e di saper così distinguere se qualcosa di diverso, di nuovo si sente.

Si consiglia, una volta raggiunti i 20 anni di età, di effettuare mensilmente, possibilmente una settimana dopo il termine delle mestruazioni, questo tipo di autocontrollo.

Primo sentore di un possibile tumore al seno è la presenza di un nodulo, in uno o entrambi i seni, riconoscibile proprio grazie a questa tecnica.

Solitamente la sua presenza non implica dolore, ma può essere facilmente percepito attraverso il contatto o può essere addirittura visibile.

Bisogna, inoltre, prestare molta attenzione ai cambiamenti nel nostro seno, parliamo quindi di ingrossamento, dall’aspetto del capezzolo, che può tendere a ritirarsi o a farsi più sporgente.

Meno frequente, ma possibile, è che non vi sia alcuno di questi sintomi e, di conseguenza, si consiglia sempre di consultare periodicamente un esperto.

Come si esegue l’autopalpazione?

Prima di eseguire una vera e propria autopalpazione, è necessario che si faccia un’attenta osservazione della zona interessata, possibilmente alla luce e di fronte ad uno specchio.

Per avere una visuale completa, si consiglia di iniziare innanzitutto stando in posizione eretta e con le braccia lungo i fianchi, successivamente alzando le braccia e ponendole stese sulla testa.

Man mano è necessario osservare con attenzione il proprio seno, in modo tale da registrare la possibile presenza di qualche anomalia già visibile ad occhio nudo.

Solo dopo aver terminato l’osservazione, si può passare al contatto diretto.

Per prima cosa, si posa il braccio del seno che si sta per analizzare dietro la nuca, e si inizia a palpare con tre dita (indice, medio e anulare) tutta la superficie mammaria (con le dita a piatto e non con i polpastrelli di queste dita).

Pprima con dei movimenti circolari, poi radiali (partendo dalla periferia del seno sino al capezzolo) e lineari (in linea retta, dall’alto verso il basso).

Ogni movimento deve essere accompagnato da una leggera pressione.

Tali manovre vanno poi effettuate anche in posizione supina.

La palpazione va fatta anche nella zona ascellare e nella zona circostante lo sterno.

Infine, si passa al capezzolo, che va premuto delicatamente con pollice e indice, in modo tale da registrare qualche possibile perdita di un liquido.

Come prendersi cura del proprio seno: a chi mi devo rivolgere?

L’autopalpazione è fondamentale, poiché permette di registrare immediatamente qualche possibile avvallamento, ripiegatura, fossetta o nodulo presente sul nostro seno.

Non bisogna subito allarmarsi, poiché la presenza di questi elementi potrebbe essere anche sentore di un corpo di natura benigna, come una cisti o un fibroadenoma ad esempio

Proprio per questo motivo è importantissimo un consulto medico, che possa accertare la natura dell’anomalia.

Una visita senologica consiste in una semplice analisi effettuata dal medico specialista, indolore e non invasiva.

È sempre consigliato di effettuarne una almeno una volta prima dei 30-40 anni e, superata questa età, annualmente.

Se non si dovessero riscontrare alcune stranezze, la visita senologica non necessita di alcun intervento.

Nel caso contrario, e quindi se si dovesse riscontrare la presenza di corpi estranei e di natura incerta, sarebbe necessario ricorrere ad altri metodi di diagnostica.

Una tradizionale visita al seno prevede prima di tutto una generale conoscenza della storia clinica del paziente, attraverso una serie di domande che lo specialista pone alla donna, quali:

  • precedenti gravidanze
  • regolarità del ciclo mestruale
  • malattie varie

Finita la fase di conoscenza, si passa alla visita vera e propria, in cui il medico osserva e palpa la zona interessata.

La visita senologica

Questo tipo di visita va effettuata abbastanza frequentemente, soprattutto una volta raggiunti i 30 anni, anche semplicemente per monitorare il proprio seno in modo tale da evitare future malformazioni.

Se, invece, si dovesse sospettare la presenza di un nodulo, è importante rivolgersi tempestivamente al medico senologo, così da capire subito la natura del corpo.

Se ci si dovesse ritrovare in una situazione di questo tipo, la visita, allora, potrebbe comprendere anche un’analisi più approfondita attraverso un’ecografia mammaria, una biopsia (agoaspirato) o una mammografia.

Purtroppo, non tutti i tumori prevedono un programma di screening.

Il carcinoma della mammella che rappresenta il tumore più frequente nella donna si avvale dello screening radiologico che resta imprescindibile nelle fasce d’età a maggior rischio.

La palpazione è utile ma non è sufficiente, gli esami strumentali consentono di riconoscere i tumori in una fase ben più precoce e garantire una guarigione più rapida e sicura.

Per quanto riguarda il tumore al seno, lo screening per la diagnosi precoce è rivolto a tutte le donne di età compresa tra i 35/40 anni a seconda di indicazioni specifiche e i 69 anni e consiste in una mammografia ogni 1/2 anni, permettendo di ridurre notevolmente la mortalità per questo tipo di male.

Questo esame, che è di tipo radiologico, prevede un’analisi accurata del seno che permette di individuare tutti quei noduli ancora troppo piccoli per essere percepiti attraverso l’autopalpazione ma che potrebbero preannunciare la presenza di un tumore.

Se la mammografia dovesse riscontrare anomalie, prima di comunicare una diagnosi certa il medico specialista fa eseguire ulteriori esami di approfondimento, quali una seconda mammografia, un’ecografia e una ulteriore visita clinica, a cui potrebbe seguire anche un ago aspirato o una  biopsia guidata dagli strumenti radiologici oggi a disposizione, per verificare la natura del nodulo.

 

Fonte: DOSSIER SALUTE – Pubblicato il 29 Settembre 2021


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